Da più di trent’anni, Slow food si batte per conservare i sapori di un tempo, mettendo al centro delle proprie azioni la tutela della biodiversità. E domani parentesi (sabato 21 maggio) sarà presente in piazza dei Martiri, dalle ore 9.30 alle 13, per raccontare il proprio impegno a partire dalla declinazione di progetti internazionali. Come l’Arca del gusto i Presidi che nel Bellunese, con l’agnello dell’Alpago, i fagioli gialét, le Mame e i cappucci di Vinigo, danno concretezza al concetto di qualità da salvaguardare, in modo buono pulito e giusto. Come? Partendo dai territori, dai paesaggi, dalla conservazione di varietà vegetali e specie animali, dalle culture culinarie locali.
«Sarà l’occasione – spiega la referente Laura Solinas – di presentare anche la nostra partecipazione alla neonata “Comunità del cibo e della biodiversità – Montagna bellunese”, presente con del materiale informativo. Tali comunità si propongono di generare valore locale facendo perno sull’agro-biodiversità, in alternativa a un’industria alimentare di massa che mira all’omologazione dei gusti e mette in pericolo l’esistenza delle piccole produzioni tipiche. In parallelo, vogliamo raccontare come le azioni quotidiane, per esempio fare la spesa, possono dare un contributo concreto e mantenere e valorizzare produzioni locali esclusive e a rischio di scomparire».