Turisti da tutto il mondo per pescare tra le Dolomiti

Turisti da tutto il mondo per pescare tra le Dolomiti

La pesca tra le Dolomiti muove una fetta di turismo. Sono sempre di più i permessi rilasciati dai bacini di pesca per persone che arrivano da fuori provincia. E molti anche da fuori Italia: dal Nordamerica, dalla Nuova Zelanda e dall’Australia, e poi soprattutto dall’est Europa (Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia). 

«Il turismo “della lenza” è in crescita. E va coltivato attentamente» dice la consigliera provinciale delegata al turismo, Vanessa De Francesch, tirando le somme della stagione alieutica. «I numeri assoluti non ci sono ancora: stiamo cercando di raccoglierli, in collaborazione con i bacini di pesca. Ma un dato è particolarmente significativo: più o meno il 50 per cento dei pescatori non è socio dei bacini, quindi usufruisce di permessi temporanei. E questi sono richiesti da gente che arriva da fuori provincia appositamente per pescare. Poi ci sono le considerazioni che arrivano dagli operatori di Alleghe, ad esempio, e del lago di Centro Cadore, dove sono molti gli arrivi dall’estero per pescare; in particolare in Centro Cadore è forte la richiesta internazionale per la pesca al luccio».

La Provincia, tramite la funzione di caccia e pesca afferente alla consigliera delegata Silvia Calligaro, ha iniziato un percorso virtuoso di gestione della pratica alieutica. Ha rinnovato per i prossimi dieci anni le concessioni ai bacini di pesca. E sta rendendo più omogenee le pratiche. Inoltre, in strettissima collaborazione con la Dmo Dolomiti, sta lavorando per strutturare in maniera completa l’offerta del pescaturismo. Proprio la Dmo sta elaborando nel suo portale un sistema che rimandi ai 12 bacini di pesca per tutte le informazioni pratiche relative al permesso. E per la prossima stagione di pesca sarà sicuramente implementato il sito internet di destinazione turistica, Dolomiti Bellunesi.  

«Il pescaturismo diventa una parte importante dell’offerta turistica del nostro territorio, anche perché ci dà modo di differenziare e soprattutto destagionalizzare. A patto che i laghi possano rimanere con il loro livello d’acqua anche a fine estate» conclude la consigliera delegata De Francesch. «Oggi le operazioni di svuotamento per la laminazione mettono in forte discussione l’ultimo tratto della stagione estiva. Avremmo bisogno di ritardarle quanto meno all’inizio di settembre, o meglio ancora renderle “dinamiche” e quindi basate sulle previsioni meteo, che sono sempre più precise e puntuali. Contare su laghi pieni fino almeno a metà settembre sarebbe un punto importante per il turismo legato alla pesca». 

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto