Ha trascorso buona parte della sua vita nella Legione straniera. Ma ora, all’età di 62 anni, ha deciso di raccontare. E raccontarsi: a chi? Alla nutrita e attenta platea di Farra, dove è andato in scena un appuntamento organizzato dalla Sezione Paracadutisti Alpago, in collaborazione con il Comune. A portare alla luce i valori e la fatica, la dedizione e il sacrificio, ma anche le varie sfaccettature, non prive di contraddizioni, della vita normale di uomo, ha pensato Danilo Pagliaro. Il quale si è concentrato sulle ragioni che lo hanno portato a bussare alla porta della Legione. Ragioni contenute anche all’interno del libro “La scelta”, scritto insieme al giornalista Andrea Sceresini.
PREGIUDIZI
Una sorta di operazione-verità, voluta da Pagliaro per abbattere, anzitutto, alcuni dei pregiudizi e delle leggende popolari che hanno spesso accompagnato la figura dei legionari: «Altro che delinquenti in fuga dal proprio paese – ha spiegato Pagliaro – o mercenari strapagati. Un legionario appena arruolato guadagna 1.300 euro al mese. E nessuno entra in Legione se si è macchiato di gravi reati di sangue o sessuali o di droga. Certo, la Legione rappresenta una seconda possibilità, un riscatto per tutti coloro che vogliono entraci, talvolta lasciandosi alle spalle qualche problema o una vita non semplice. Ma se non ne rispetti le regole e la filosofia di vita, non puoi restarci». Il motto del Corpo è “Legio patria nostra”: «In Legione siamo tutti uguali, senza distinzione di razza, colore o religione. Tutti soggiacciamo alle stesse regole e alle stesse punizioni, senza eccezioni».
L’OMAGGIO
Al temine dell’incontro, l’ospite è stato omaggiato dal segretario della sezione Paracadutisti, Luca Padovan, e dalla vice sindaca del Comune di Alpago, Vanessa De Francesch.