Tempi rispettati, entro l’anno conclusa la pulizia del lago

Tempi rispettati, entro l’anno conclusa la pulizia del lago

Tra tutte le aree devastate da Vaia, l’Agordino è quella dove si sta operando più alacremente. Il recupero dei Serrai di Sottoguda è ormai definito, ma anche intorno e dentro il lago di Alleghe le ruspe lavorano a pieno regime.

«La pulizia del lago dovrebbe finire entro l’anno – spiega il sindaco di Alleghe Danilo De Toni – come da cronoprogramma, che finora è stato rispettato al minuto. Si tratta di lavori importanti, la ditta ha già portato via 200mila metri cubi di materiale». La pulizia del lago e dell’asta del Cordevole, di cui si sta occupando la Regione Veneto, costerà 8 milioni di euro, soldi già stanziati.

Ma poi ci sono anche tutti gli altri interventi di riqualificazione e di sistemazione dei danni di Vaia. «E’ in corso il rifacimento dell’illuminazione tra Alleghe e Masarè – prosegue De Toni –  e a breve partiranno i lavori di sistemazione dei marciapiedi e dei parapetti della camminata lungolago, che erano stati gravemente danneggiati durante la tempesta». Tutto dipenderà da quando arriveranno i materiali. In questo momento l’approvvigionamento di materie prime va a rilento. Ma l’obiettivo è puntato: entro l’anno il lago di Alleghe tornerà all’antico splendore.

La pulizia dei boschi procede anche nel resto dei territori devastati, ma la fine è ancora lontana. «Abbiamo 2 milioni 700 mila metri cubi di materiale schiantato in tutto il Veneto – fa di conto Gianmaria Sommavilla, direttore dei servizi forestali della Regione -. Il 70% è in provincia di Belluno. Di questi, ne sono stati venduti un milione e 700mila, dei quali 900mila metri cubi sono già allestiti, ovvero preparati e pronti ad essere portati via. I restanti 800 mila metri cubi lo saranno man mano che le ditte incaricate riprenderanno il lavoro dopo la pausa invernale».

Resterà a terra, però, circa un milione di metri cubi, per il quale non ci sarà molto da fare, se non aspettare che la natura faccia il suo corso. «E’ fisiologico, in un evento come Vaia, per una serie di motivi: o perché si trovano in aree valanghive, o in territori impraticabili, o ancora perché il loro esbosco comporterebbe costi troppo elevati».

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