La decisione del governo di bloccare la cessione del credito e lo sconto in fattura per i bonus fiscali non piace ad Appia Cna. L’associazione di categoria esprime grande preoccupazione per il settore edile e delle abitazioni: un comparto che per la sola Appia Cna vede oltre 300 imprese associate, con più di 800 lavoratori coinvolti.
«Non possiamo non esprimere, in accordo con la Cna regionale, tutta la nostra amarezza», commenta il presidente Appia Cna Belluno Massimo Sposato. Cosa fare dunque? «Siamo fiduciosi in un ridimensionamento della presa di posizione del Governo e pertanto chiediamo un tavolo permanente per trovare soluzioni efficaci e condivise sul riordino del sistema degli incentivi, in vista dell’incontro con le organizzazioni datoriali annunciato dal Governo per lunedì prossimo. In caso contrario, in accordo con le altre associazioni di categoria non potremo fare altro che mobilitarci per una protesta».
Quello che è mancato, secondo Appia Cna Belluno, è un confronto con le categorie e le imprese, surclassando di fatto la richiesta di un tavolo di condivisione da tempo sollecitata.
Non c’è stata inoltre una necessaria distinzione tra le varie tipologie di incentivi – non solo quelli edilizi – paralizzando così un intero sistema.
I dati della Cna nazionale evidenziano come il mercato della riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare abbia rappresentato il principale contributo alla consistente ripresa nel biennio 2021-2022. L’insieme dei bonus edilizi nei primi 10 mesi del 2022 ha attivato investimenti per un ammontare di oltre 74 miliardi, con un incremento del 224% sullo stesso periodo del 2019, ultimo anno senza il meccanismo della cessione del credito.
Numeri importanti, ma che non trovano per nulla seguito nella scelta del Governo: conseguenza è la rinuncia a investimenti aggiuntivi privati per una cifra di oltre 50 miliardi annui e la conseguente difficoltà per circa 750mila imprese, quasi tutte micro e piccole.