Stop ad Halloweek, gli organizzatori non escludono azioni legali

Stop ad Halloweek, gli organizzatori non escludono azioni legali

Lo stop ad Halloweek? Frutto di una precisa volontà politica. Ne sono convinti i ragazzi di “So right music festival”, l’associazione che si è vista annullare la tre giorni di concerti al parcheggio dietro il palasport “De Mas” ad una manciata di ore dalla prima serata, in programma sabato scorso.

Ieri i 7 membri del direttivo, capitanati dal presidente Federico Scariot, hanno voluto dare la loro versione dei fatti, dopo lo stop all’evento sancito dal Comitato ordine e sicurezza della Prefettura, mercoledì scorso. Qualche giorno che è servito da un lato recuperare il recuperabile (la serata del 29, spostata all’Anima club di Spresiano) e per rimettere in fila tutti i tasselli. «Non è stato fatto il possibile per permettere lo svolgimento dell’evento – spiegano – come invece è stato detto nella conferenza stampa del prefetto di mercoledì scorso»

Scariot e compagni rifiutano l’etichetta di superficialità: «Abbiamo consegnato tutte le carte che prevedevano una mitigazione dei rischi legati al nostro evento – spiega Scariot – e già il 27 settembre tramite i nostri tecnici avevamo caricato nel Suap del Comune di Belluno la prima documentazione, poi integrata il 13 ottobre, in vista della riunione del Comitato Ordine e sicurezza convocato per il 19». Documentazione che in quella data, però, non è a disposizione di tutti i soggetti convocati al tavolo prefettizio. «In quell’occasione ci è stato detto che non avevamo inviato nulla – precisa il presidente di So Right – ma è un’affermazione non vera». Il resto è storia nota, con l’ok della commissione tecnica comunale per i pubblici spettacoli, arrivato il 24 ottobre, e lo stop definitivo sancito dal Comitato ordine e sicurezza, il giorno successivo.

«E’ stato detto anche che noi avremmo rifiutato l’offerta del prato di Villa Montalban – commenta Scariot – ed è vero, ma solo perché la richiesta di spostarci è arrivata lunedì 23 ottobre attraverso una telefonata fatta a me da un amministratore comunale. Come si può pensare di spostare una produzione da 2000 persone a serata in un terreno totalmente diverso in soli 2 giorni? Va detto che Villa Montalban era la nostra prima scelta, per la quale avevamo chiesto un contributo al Comune per pavimentare il prato. Il Comune ci rispose che non aveva la possibilità di darci una mano, e così, di comune accordo, si era deciso per il parcheggio del De Mas».

«Non siamo sprovveduti – rimarca Scariot – abbiamo già realizzato 8 eventi di questo tipo senza riscontrare alcun problema. Non c’è stata la volontà di politica di superare le criticità: è stato molto più semplice annullarlo e lasciare tutte le conseguenze in mano agli organizzatori». Tradotto in cifre, parliamo di almeno 50mila euro già investiti. «Dovremo recuperarli in qualche modo – spiegano gli organizzatori, che si sono affidati all’avvocato Davide Fent e non escludono azioni legali: «E’ ancora presto – spiega il legale – perché abbiamo ricevuto le carte da pochi giorni. Ma se ci sarà margine credo sia un dovere aiutare questi ragazzi, che tutto sono fuorché dei dilettanti allo sbaraglio. Sicuramente è mancato qualcosa, quindi una responsabilità c’è. Si tratta di capire se può essere portata davanti al giudice oppure no».

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