«Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti professionisti». Il 10 marzo, alle 8:47 del mattino, il sito ufficiale della Fci (Federazione Ciclistica Italiana) ha comunicato le misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19. Un pugno in pieno petto per tutti gli appassionati, già afflitti dall’annullamento di Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, che hanno visto svanire anche l’opportunità di uscire in bicicletta.
Un provvedimento, seppur inaspettato, compreso a pieno dalle squadre dilettantistiche, le quali non hanno esitato a sospendere l’attività. I giovani ciclisti si sono trovati spaesati, in un primo momento, ma non hanno ceduto. Grazie all’utilizzo dei rulli, molti continuano a pedalare, sfruttando a pieno i consigli giornalieri dei direttori sportivi che, con tabelle o con semplici sms, cercano in tutti i modi di preservare la forma fisica dei loro giovani atleti. A queste sedute si accompagnano spesso esercizi a corpo libero, sfruttando così questo brutto periodo per affinare il lavoro svolto durante l’inverno. L’attenzione a tavola non viene certo meno: la dieta rimane per tutti pressoché invariata, considerando inalterato il consumo giornaliero di calorie.
Questo periodo, infatti, non è da sottovalutare: «Quando l’emergenza finirà – raccontano i direttori sportivi – inizieranno subito le gare e bisognerà essere pronti». Una fine che speriamo arrivi il prima possibile.
(articolo di Jacopo Dal Pont)