«Spopolamento e invecchiamento: viviamo un’altra epidemia»

«Spopolamento e invecchiamento: viviamo un’altra epidemia»

Ripensare la sanità locale, dalla A alla Z: come? Un input lo regalano le associazioni del Feltrino. E, nello specifico, Famiglia Feltrina, Mano Amica, Il Filo di Arianna, Rotary Club Feltre, Lions Club Feltre Castello di Alboino  e Feltre Host e Leo Club. 

«Di fatto – scrivono in una nota congiunta – stiamo già continuando a vivere un’altra “epidemia”, data dall’invecchiamento della popolazione, dallo spopolamento e dal calo delle nascite, con la conseguente esplosione della cronicità e dei problemi correlati alla sanità. Il nostro territorio, demograficamente fragile e oro-geograficamente disagiato, rappresenta una frontiera di questo “contagio”. Risulta quindi indispensabile ripensare in modo profondo l’attuale organizzazione socio-sanitaria, per renderla più coerente con i reali bisogni della popolazione». 

Le criticità non mancano: «Per questo il nostro territorio dovrebbe diventare spazio di sperimentazione di nuovi modelli assistenziali, più incentrati sulla persona, meno orientati al “sanitario con erogazione di prestazioni”, e più rivolti alla “salute e benessere dei singoli e della collettività».

La prossima nomina di una nuova direzione generale rappresenta l’occasione per scelte coerenti con queste esigenze: «È necessario un approccio comunitario nelle risposte, in cui le attività non siano più mirate unicamente alla diagnosi e alla cura dei singoli, ma anche alla valorizzazione di tutte le risorse locali, sociali, scolastiche, lavorative, associative, di vicinato, per promuovere la salute nei luoghi di vita, per gestire le cronicità, avvalendosi di varie forme di collaborazione e cooperazione, in modo da contrastare le diseguaglianze in salute con la promozione di una diffusa sensibilità sociale. In quest’ottica, per far sì che gli auspici portino a una accelerazione importante di un percorso troppo spesso solo annunciato, riteniamo indispensabile che la responsabilità apicale dell’Azienda sanitaria sia affidata a dirigenti che ben conoscano le specificità del nostro territorio e la cui formazione professionale attesti una effettiva conoscenza delle peculiarità proprie della sanità in montagna». 

Le associazioni non hanno dubbi: «Per costruire, entro gli ospedali e nel territorio, una sanità attenta e partecipe ai bisogni delle persone e delle comunità di montagna diventa imprescindibile che le istituzioni sanitarie locali trovino una guida radicata nel territorio e di provata e reale conoscenza di quanto lo caratterizza. A sostegno e supporto delle istituzioni, in questo momento di importante trasformazione, rivolgiamo pertanto questo pubblico appello confidando in un suo seguito concreto».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto