“Sono vere oppure è un sogno?”. La Gusela e la Schiara di Dino Buzzati

“Sono vere oppure è un sogno?”. La Gusela e la Schiara di Dino Buzzati

Secondo appuntamento con la rassegna teatrale gratuita promossa dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese e inserita nel macro progetto “Dino Buzzati: dalle ardite guglie dolomitiche alle dolci Prealpi – Nel 50° anniversario dalla morte”. sabato sera (2 luglio), nella splendida cornice di Villa Bonsembiante a Colvago di Santa Giustina, l’artista Sandro Buzzatti interpreterà lo spettacolo “Sono vere oppure è un sogno?”.

«È la domanda che si deve esser posto Dino Buzzati quattordicenne col naso per aria, guardando la Schiara con la sua Gusela e le altre montagne della corona dolomitica affacciate sul suo giardino nella casa di Belluno: non si riesce a capire, continuamente cangianti, quale sia il loro vero colore e di che materia siano mai fatte…e dietro cosa ci sarà… un altro mondo?» sottolinea l’artista Sandro Buzzatti. «Avevo otto anni quando mio padre Aldo, coetaneo quasi del suo famoso concittadino, noto giornalista del Corriere della Sera e affermato scrittore, arrivò una sera a casa accompagnato da un alto sussiegoso signore con il colletto tondo della camicia ben inamidato, e un nastrino nero allacciato a un sorriso davvero cordiale che gli illuminava il volto spigoloso. Era ottobre, lo ricordo bene, perché il camino era già acceso e lassù sulle cime, tornando da scuola quella mattina, avevo scorto il primo biancore di neve annunciare l’inverno. I Buzzatti (con due ’t’) di fronte ai Buzzati, da una sponda all’altra del Piave, guardando il cielo sopra Belluno sul quale, a tarda sera, si indorano di rosa a Nord le prime pareti rocciose. Ora quel ‘favoloso’ signore non c’è più, se l’è portato via la stessa ombra scura che si è presa anche mio padre mite e mia madre ardita, oltre a una bella fetta della grande famiglia dei Buzzatti: i “Budàt” li chiamavano, da Buda-pest in Ungheria, la città da cui erano partiti qualche secolo prima spinti da una terribile carestia per approdare a batter il ferro proprio alla confluenza del Piave con il Cordevole. Un legame antico, dunque, che mi ha sempre affascinato, tanto da affrontare nel tempo e nei modi più diversi i temi, fantastici e misteriosi insieme, della sua immaginifica scrittura: “…Fuori c’è il grande silenzio e una pallida luce nel cielo tutto coperto. Le montagne sono nascoste ma si sentono vicine, sono immobili e solitarie, sprofondate nelle nubi…” Barnabo e i Tartari, appunto, accampati sotto “Le montagne di vetro” il libro da cui, accompagnato dal contrabbasso di Nelso Salton, ho tratto gran parte di questo lavoro di parole e musica».

Lo spettacolo comincerà alle 20.45. Oltre alla piece, è degna di nota anche la location, Villa Bondembiante, ricordata per aver ospitato Carlo Goldoni, il quale, ammirato dalla bellezza del luogo, l’avrebbe chiamato “Colvago”.

Informazioni: Circolo Cultura e Stampa Bellunese – Piazza Mazzini, 18 – 32100 Belluno • Tel.0437 948911 • info@ccsb.itwww.circoloculturaestampabellunese.it

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