Solo i pessimisti non fanno l’autonomia. Luca Zaia si racconta al Comunale

Solo i pessimisti non fanno l’autonomia. Luca Zaia si racconta al Comunale

L’autonomia? «Un vantaggio per tutti». Le Olimpiadi? «L’occasione per fare quelle opere altrimenti impossibili, per i bilanci sempre più risicati». E i bellunesi? «Dopo aver portato loro le Olimpiadi sono ancora qui a lamentarsi». Detto con il sorriso sulle labbra, sia chiaro.

Punzecchiature targate Luca Zaia. Il governatore più amato dai veneti ha riempito ieri pomeriggio la platea del Teatro comunale (concesso gratuitamente dal Comune di Belluno, e pazienza che non si trattasse di un incontro istituzionale…), ospite del Circolo Cultura e Stampa, per la presentazione della sua ultima fatica letteraria (la quinta in meno di quindici anni, una media invidiabile) “I pessimisti non fanno fortuna”.

Intervistato da Andrea Cecchella (Telebelluno), Paola Dall’Anese (Corriere delle Alpi) e Maurizio Ferin (Gazzettino), in un’ora abbondante Zaia ha condensato il suo pensiero.

L’autonomia, prima di tutto, la madre di tutte le battaglie. «Sembra un contrappasso che siano proprio i leghisti a sventolare la Costituzione – le parole di Zaia – ma d’altra parte l’autonomia, che è sinonimo di federalismo, è scritta lì dentro». Sarà la panacea di tutti i mali? Non proprio, ma Zaia resta sul pezzo: «Se fossi un governatore del sud l’autonomia la vorrei. Perché l’Italia “a due velocità”, non dimentichiamolo, è figlia di un sistema centralista che ha fallito. Non è colpa dell’autonomia se ci sono aree dove le cose funzionano male». Il governatore mette a tacere anche le cassandre che urlano alla perdita di autorevolezza in casi di un’Italia federalista: «A voi risulta che la Germania sia vista come un branco di disperati? Eppure parliamo di un paese federalista fin dal secondo dopoguerra».

Altro giro altra corsa. L’obiettivo si sposta sulle olimpiadi. Gli 80 milioni per la pista da bob fanno discutere, c’è chi inneggia allo spreco di denaro. «Va abbattuto il preconcetto verso chi produce ricchezza. Le olimpiadi del 2026 (delle quali il governatore non manca di rimarcare la genesi della candidatura, ndr) porteranno un miliardo di investimenti, permetteranno di realizzare le varianti di Longarone e Cortina, che altrimenti non sarebbero mai state possibili. In tutto questo c’è chi guarda gli 80 milioni. Ai bellunesi dico di non continuare a lagnarsi: se le olimpiadi le avessimo portate altrove ci sarebbero stati salti di gioia, qui invece c’è ancora chi si lamenta».

Amen. È parola del governatore.

Foto tratta dalla pagina Facebook di Luca Zaia

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