Solo e avaro: da un vecchio di montagna nasce il vischio

Solo e avaro: da un vecchio di montagna nasce il vischio

Oggi vi raccontiamo la storia del vischio e del perché si dice porti fortuna…

Una volta, in un paesino di montagna, viveva un vecchio solitario con la barba lunga.
Non amava parlare con nessuno ed era abbastanza avaro, interessato solo ai soldi e agli affari.
Era talmente avido che si svegliava persino di notte per contare i soldi che accumulava. E li metteva sotto il materasso.
Non si preoccupava degli altri: il suo cuore era di pietra. E nessuno in paese gli voleva bene.
Una notte di dicembre, dopo aver contato l’incasso della giornata e non riuscendo a prendere sonno, decise di andare a fare una passeggiata.
Nonostante fosse una notte buia e fredda, in lontananza si sentivano canti e risate di bambini.
Ad un tratto, udì qualcuno che pronunciava il suo nome, gli chiedeva aiuto e lo chiamava “fratello”.
Non avendo sorelle, né fratelli, il vecchio si stupì molto.
Per tutta la notte continuò ad ascoltare le voci che raccontavano storie tristi e allegre: tutte quelle storie di vita quotidiana da cui lui, da sempre, aveva deciso di stare alla larga.
Scoprì così la vita che si nascondeva dietro ogni persona.
Iniziò a piangere.
Un fiume di lacrime bagnò il suo volto e non solo.
La mattina dopo, le sue lacrime non erano sparite, ma risplendevano appese al cespuglio, sul quale, in quella gelida notte, si era appoggiato. Era nato il vischio.
Ecco quindi l’usanza nordica di regalare agli amici e a chi vogliamo bene un rametto di vischio che viene appeso in casa o sull’uscio come buon auspicio: segno di pace e amicizia.

CURIOSITÀ DAL MONDO
Lo sapevate che in Polonia la viglia di Natale è chiamata la Festa della Stella?
E la tradizione vuole che non ci si debba sedere a tavola prima della comparsa in cielo della prima stella.
Nel giorno di Natale, inoltre, la casa viene addobbata disponendo negli angoli della sala da pranzo covoni di paglia per ricordare il giaciglio di Gesù che nasce.
Il pranzo natalizio, soprattutto nelle famiglie contadine, è composto da 12 portate che si susseguono senza interruzione.
E nella tavola viene apparecchiato un posto in più.
Il motivo? Se arrivasse un ospite inaspettato, o sconosciuto, è il benvenuto.

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