Il cimitero urbano di Prade rinasce. Approvato in sede di giunta il progetto “Infrastrutture verdi – Nuove piantumazioni” ideato e finanziato nell’ambito del progetto di Strategia integrata di sviluppo urbano sostenibile (Sisus) in attuazione al PR FESR 2021 – 2027 della Regione Veneto. L’intervento coinvolgerà l’area del camposanto, andando a valorizzare e riqualificare il viale alberato di accesso al campo santo e appezzamenti di terreno e scarpate attorno, ora versanti in uno stato di degrado e di abbandono.
L’obiettivo è quello di sostituire ambiti degradati e incolti realizzando spazi verdi di maggior interesse ecologico, in grado di favorire la biodiversità e la presenza di piccoli mammiferi, di rettili e di insetti restituendo, allo stesso tempo, le aree alla comunità.
«È un progetto nato in rete e tra Comuni in rete si è instaurato un bello spirito di collaborazione – spiega il sindaco, Oscar De Pellegrin -, questo sta favorendo il buon avanzamento di tutte le attività previste. Amministrazioni, Gal e Regione stanno lavorando con una strategia di lungo raggio che non è limitata ai confini comunali ma considera il territorio nel suo complesso e questo è qualcosa del tutto nuovo, un metodo di lavoro sovra comunale che sono certo risulterà estremamente efficace e necessario per ripensare in modo coerente lo sviluppo della nostra provincia».
I NUMERI
Il progetto, il cui costo complessivo è stimato sui 319.795,81 euro, coinvolgerà 15.123,3 metri quadri tra il viale alberato di accesso al cimitero, i terreni e le scarpate attorno al campo santo e al parcheggio. Tutti gli appezzamenti sono collocati in ambiti di particolare interesse ambientale in quanto vicini al tessuto urbano di Belluno, in un territorio esterno alla rete Natura 2000 ma collegato tramite corridoi ecologici riconosciuti.
Complessivamente si prevede la piantumazione di 286 piante tra specie arboree e arbustive, in seguito a una pulizia generale, alla messa in sicurezza e alla bonifica dell’area. I benefici ambientali che si otterranno nel lungo periodo saranno importanti. Si prevede infatti un sequestro di anidride carbonica pari a 12,66 tonnellate nell’arco di 10 anni e di 38.16 in trenta, di un assorbimento di carbonio pari a 3.45 tonnellate in dieci anni e 10.4 in trenta. Non solo, anche la stima delle capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici ha dato risultati particolarmente apprezzabili.
L’ATTIVITÀ
La riqualificazione del viale alberato di accesso al cimitero e ora formato da un doppio filare di tuje, molte in stato di sofferenza e molte già morte o gravemente intaccate da patologie fungine, consisterà nella piantumazione di nuovi alberi, sani, della stessa specie con conseguenze positive sotto il profilo della sicurezza, della depurazione dell’aria da polveri e particolato, del raffrescamento e della creazione di una barriera frangivento. I ceppi commemorativi saranno ripuliti e riposizionati ciascuno, come ora, in corrispondenza di una pianta.
Di pari passo andrà la bonifica dei terreni attorno al parcheggio e lungo il lato su est della cinta cimiteriale e il loro ripopolamento con piante da frutto, cespugli fioriti e siepi scelti tra le specie autoctone capaci di meglio favorire la biodiversità e di essere rifugio per elementi dell’avifauna, dell’erpetofauna e della teriofauna.
Si prevede a questo proposito la piantumazione di alberi e cespugli come rosa canina, noccioli, prugnoli, biancospini, aceri, querce etc scelti per avere una fruttificazione e una fioritura lungo tutto l’arco dell’anno. «Sarà creato un piccolo avvallamento in uno dei prati oggi in stato di abbandono – spiega l’assessore ai lavori pubblici Franco Roccon che, insieme all’assessore Simonetta Buttignon ha seguito il progetto fin dalle sue prime fasi -. Questo in certi periodi dell’anno potrà contenere acqua per favorire la presenza riproduttiva di specie come il tritone e il rospo smeraldino, che vanno tutelate. Inoltre sugli alberi saranno installate piccole scatole, dette bat box, che fungeranno da riparo ai pippistrelli per favorire la popolazione dell’area che tanto è preziosa per eliminare insetti molesti e zanzare».
LA RETE
Un progetto pensato dunque per riqualificare un’area oggi in stato di degrado aumentando il pregio naturalistico e paesaggistico e favorendo un habitat sano a tante specie animali importanti per la biodiversità. Ma anche un progetto che nasce per essere in rete, condiviso con altri comuni della provincia. Il Comune di Belluno è infatti l’ente capofila e l’autorità urbana per l’area urbana di Belluno composta da Belluno, Pedavena, Ponte nelle Alpi, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico e Sospirolo. In particolare, il progetto è stato realizzato in forma associata con Santa Giustina.
«Un progetto ambizioso – spiega l’assessora Simonetta Buttignon – e sul quale crediamo molto. Valorizzazione e protezione del nostro ambiente naturale e della sua biodiversità, tutela delle specie animali, miglioramento della qualità complessiva di vita della comunità attraverso la messa a disposizione di nuove aree verdi curate e miglioramento di uno degli ingressi alla nostra città sono solo alcuni degli innumerevoli benefici dell’iniziativa. Altro beneficio enorme è l’avvio di una modalità nuova di lavoro, di un modus operandi scientifico e condotto con spirito di squadra; con la rete abbiamo ragionato come ecosistema urbano di area vasta e i risultati sono stati estremamente soddisfacenti».