Si chiude con oltre 3100 servizi “Uno sguardo Comune”: «Pronti a proseguire»

Si chiude con oltre 3100 servizi “Uno sguardo Comune”: «Pronti a proseguire»

Si avvia verso la conclusione il progetto “Uno sguardo Comune” che negli ultimi 18 mesi ha permesso agli anziani del territorio della Val di Zoldo di poter contare su un servizio sociale, di trasporto e di pubblica utilità indispensabile per un territorio vasto come quello zoldano.

“Uno sguardo Comune” in numeri
Come si è tradotto il progetto sul territorio? Con quasi 3000 accessi effettuati allo sportello (fisico e telefonico) e più di 3100 servizi erogati da febbraio 2023 ad agosto 2024, a beneficio di più di 300 utenti; in oltre l’80% dei casi, le due operatrici – Giovanna e Lorena – hanno raggiunto il domicilio degli utenti. Il servizio maggiormente richiesto è stato quello di trasporto (2399 su 3147, pari al 72%), principalmente per motivi sanitari (ospedale, medico di base, farmacia; il 44% degli spostamenti totali), ma non vanno sottovalutati quegli oltre 600 viaggi verso i servizi alla persona (parrucchiere, estetiste, negozi) che hanno permesso agli utenti di mantenere la vita sociale nella comunità. «L’obbiettivo del progetto era proprio quello di contrastare l’isolamento della popolazione anziana; – ricorda Anna De March, coordinatrice del progetto – obbiettivo pienamente raggiunto come dimostrano questi risultati, ottenuti grazie all’ottimo lavoro delle due operatrici e alla piena collaborazione tra tutti i partner. Con “Uno sguardo Comune” abbiamo potuto garantire a tutti gli utenti non solo i servizi essenziali, dalla visita in ospedale alla spesa di alimentari e farmaci, ma anche tutte quelle attività legate al benessere personale e fondamentali per la vita sociale».

Gradimento unanime al progetto
A misurare il gradimento degli utenti è stato il questionario distribuito in primavera agli utenti ed elaborato da LAN – Local Area Network, società di Padova che si è occupata anche dello studio socio-demografico condotto nella fase di stesura del progetto: unanime il giudizio sul servizio, che per il 99% degli intervistati ha visto migliorare la qualità di vita (62% molto migliorata, 37% abbastanza migliorata), mentre il 91% degli anziani che ha partecipato al questionario ha giudicato il servizio assolutamente (40%) o molto (51%) utile. L’indagine ha permesso anche di costruire un “identikit” dell’utente medio di “Uno sguardo Comune”: donna (73%), tra i 75 e gli 84 anni (46%), che vive da solo o con una sola altra persona (rispettivamente 37 e 43% dei casi) e fuori dai centri abitati (65%). «Si tratta di un progetto imprescindibile per territori come quello zoldano: – spiega il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin – tocca i temi del trasporto e dei servizi, certo, ma anche quelli della sanità di prossimità e dell’assistenza sociale. Questi dati dimostrano la vicinanza del progetto agli anziani e la sua capacità di raccogliere le esigenze delle persone più fragili»

Uno sguardo…al futuro
“Uno sguardo Comune” chiude formalmente il 15 settembre; si conclude la parte realizzata grazie al fondamentale finanziamento ottenuto da Fondazione Cariverona (141mila euro di contributo a valere sul bando Innovazione Sociale), ma i partner non intendono chiudere qui questa esperienza che proseguirà senza soluzione di continuità. L’iniziativa infatti, una volta ultimata la fase di finanziamento dal bando di Fondazione Cariverona, verrà proseguita grazie al Comune di Val di Zoldo che si farà interamente carico delle spese. «Stare vicino alle persone anziani e alle fasce più deboli della popolazione è, per le
amministrazioni, un dovere, e noi continueremo a farlo finché avremo le risorse, – sottolinea De Pellegrin – tanto che siamo intenzionati a inserire queste progettualità tra quelle finanziate con i fondi delle aree interne. Abbiamo nel frattempo già partecipato anche ad un nuovo bando di Fondazione Cariverona per poter proseguire il progetto, rafforzandolo, implementandolo e ampliandolo».

«I dati elaborati tanto nello studio delle attività svolte quanto nel questionario di gradimento – conclude De March – sono una base sulla quale lavorare per lo sviluppo di futuri progetti, ma sono anche un ottimo punto di partenza per replicare questa iniziativa in altre aree della nostra provincia e in altri territori montani italiani».

fonte: comunicato stampa

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