«La montagna non può avere gli stessi criteri seguiti per la pianura e le aree urbane. Vale soprattutto per la scuola che nelle aree montane necessita di deroghe permanenti». A poche settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico, Dario Bond torna su una questione cara all’ente Provincia e alle terre alte. Quella degli organici delle scuole e in particolare dei convitti.

«Il ddl montagna voluto dalla ministra Gelmini prevede nuove misure fondamentali per il personale della sanità e della scuola che va a lavorare in aree montane. È un passo imprescindibile che apre nuove prospettive. Ma per la montagna serve anche un altro passo in avanti» sostiene Bond. «Penso alla Provincia di Belluno che ha proposto al ministero della pubblica istruzione la sperimentazione dei convitti d’area, per dare risposte a quelle famiglie che vivono nelle terre alte e hanno figli che frequentano scuole superiori a Belluno o Feltre: di certo quei ragazzi non possono farsi ore di corriera ogni giorno, e di certo le famiglie non possono dover spendere migliaia di euro per pagare un affitto. Servono quindi i convitti d’area, ma oltre alle strutture serve che il ministero consenta una deroga ai numeri oggi previsti per poter incaricare le figure degli educatori. Se non passa l’idea che i numeri della montagna non saranno mai equiparabili a quelli della pianura – e di conseguenza servono geometrie diverse – non si raggiungerà mai quell’equilibrio di servizi che serve alle terre alte».