Sciopero nei supermercati: i commessi incrociano le braccia

Sciopero nei supermercati: i commessi incrociano le braccia

La spesa di Pasqua rischia di essere più difficile quest’anno. E non perché a differenza degli anni scorsi molti supermercati terranno chiuso domenica. No, il motivo è un altro: sciopero.

I dipendenti della grande distribuzione infatti incroceranno le braccia. Per domani (sabato 30 marzo) è stata indetta dalle organizzazioni sindacali una giornata di sciopero per le lavoratrici e i lavoratori dei grandi gruppi che applicano il contratto nazionale della cosiddetta Dmo, distribuzione moderna organizzata, di Federdistribuzione. 

«Stiamo parlando dei dipendenti dei supermercati e dei negozi della grande distribuzione, i colossi del settore per intenderci» spiegano Alberto Chiesura (Filcams Cgil Belluno), Patrizia Manca (Fisascat Cisl Belluno-Treviso) e Massimo Marchetti (Uiltucs Uil Belluno-Treviso). «Le ragioni dello sciopero sono motivate dalla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto dal 2019. A quasi 51 mesi dalla scadenza, le organizzazioni datoriali, non paghe di avere sostanzialmente abbandonato i loro dipendenti a una spirale inflazionistica che ha messo a dura prova i loro redditi, sono tornate al tavolo senza aver esplicitato chiaramente l’entità della proposta economica per il rinnovo, ma al contempo chiedendo di peggiorare la parte normativa del contratto con aumento della precarietà del lavoro e un abbassamento degli inquadramenti. Tutto questo è inaccettabile».

I sindacati non usano mezze parole: «Ancora una volta si è palesata l’irresponsabilità delle aziende della distribuzione, le quali, consapevolmente, attaccano i diritti dei propri dipendenti, mortificandone la professionalità e disconoscendone il contributo fondamentale e continuo apportato al proprio settore». Settore che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori nella sola provincia di Belluno: per avere un’idea basta considerare quanti super e ipermercati ci sono solamente lungo l’asse viario che va da Ponte nelle Alpi a Feltre (quattro solamente tra la Veneggia e Baldenich, altrettanti tra Sedico e Bribano). 

Supermercati e ipermercati tra l’altro non se la passano benissimo, sostengono i sindacati: il settore – secondo Cgil, Cisl e Uil – avrebbe vissuto più di altri il tema delle dimissioni di massa. «D’altra parte – sostengono le organizzazioni sindacali territoriali – come aspettarsi qualcosa di diverso in un settore che diventa sempre meno attrattivo dal punto di vista economico, soggetto a una flessibilità degli orari massacranti (part time involontario, orario spezzato, lavoro domenicale e festivo) inconciliabile spesso con la gestione della vita privata? E tutto questo per la grave irresponsabilità delle parti datoriali, confermata ancora una volta da quanto sta accadendo al tavolo nazionale per il rinnovo». 

Con queste premesse, domani i lavoratori del settore sciopereranno per l’intero turno giornaliero. E se la risposta sarà compatta, i supermercati andranno incontro a una vigilia di Pasqua burrascosa e difficile, con buona pace di chi vorrà fare la spesa “di festa”.

«Come organizzazioni sindacali territoriali – concludono Chiesura, Manca e Marchetti – organizzeremo due presidi che si svolgeranno nella mattinata del 30 marzo dalle ore 9 davanti ai supermercati Famila e Despar di viale Europa a Belluno, zona ospedale. Non è più il tempo dell’attesa, le lavoratrici e i lavoratori vogliono risposte. Il contratto ci spetta». 

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