Sapori e gusti della tradizione: la Pasqua fa il giro del mondo

Sapori e gusti della tradizione: la Pasqua fa il giro del mondo

Posto che vai, tradizioni pasquali che trovi.

Nel nostro viaggio ideale, ci spingiamo oltre i confini per conoscere altre tradizioni.

In Emilia Romagna, non possono mai mancare le lasagne e polpettine di agnello e, per la gita di Pasquetta, le classiche piadine e rotoli di pasta fresca, ripieni di verdure di stagione.

In Abruzzo e in Calabria, pasta fresca con sughi di agnello o capretto o la tiella di riso, mentre in Piemonte abbiamo il brasato cucinato con il Barolo. E l’abbacchio alla romana (agnello marinato) nel Lazio.

Scendendo nelle Marche, il brodetto in bianco di Porto Recanati, ossia zuppa di pesce con zafferano; in Molise, l’insalata buona Pasqua” con frutta e uova di quaglia. In Lombardia immancabile la torta salata e in Toscana menù a base di uova.

In Umbria, tutti pazzi per l’agnello tartufato, mentre in Valle d’Aosta ecco la crescia di Pasqua (torta al formaggio), pillus (pasta fresca) in Sardegna e, in Trentino, le polpettine pasquali. In Liguria? La torta Pasqualina: 33 sfoglie sovrapposte, come gli anni di Cristo.

In Friuli abbiamo la pinza Triestina. Non si possono dimenticare in questo viaggio la cassata siciliana e i dolcetti di pasta di mandorla, così come, in Puglia, le scarcelle: ciambelle decorate con uova di gallina o cioccolato segno di nuova vita.

Da non dimenticare poi Napoli con la pastiera: si dice che questo dolce abbia fatto sorridere l’austera Maria Teresa d’Austria, detta anche la “regina che non sorrideva mai”.

E in giro per il mondo?

In Danimarca la tradizione vuole tutto colorato di giallo: dalle candele alla tovaglia, fino alle decorazioni. In Finlandia, durante il pranzo pasquale, si mangiano i Pasha a base di formaggio e il Mammi, budino tipico, mentre in Francia le campane rimangono “mute” dal venerdì Santo: viene detto ai bambini che sono volate a Roma dal Papa, per risentirle suonare il giorno di Pasqua!

In Svezia vengono invece benedetti i gattici e in Etiopia la Pasqua si chiama Fasika e arriva dopo due mesi di digiuno: in questo giorno è concessa una mangiata di carne accompagnata da tisane del luogo. E in Egitto la festa si celebra il lunedì dopo la Pasqua,: viene chiamata Shamm el Nesim e significa “respirare la brezza”.

Con questa “brezza” vi auguriamo buona Pasqua. Alla prossima!

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