La leggenda narra che verso il XIII secolo a Verona e in alcune zone del Veneto si diffuse un’epidemia di “male agli occhi” che colpì in particolare i bambini.
La popolazione, allarmata, decise allora di rivolgersi a Santa Lucia per chiedere una grazia.
In cambio avrebbero fatto un pellegrinaggio fino a Siracusa, luogo della sua nascita.
A causa del freddo, però, i bambini si rifiutarono di mettersi in viaggio. Così i genitori, presi dalla disperazione per le condizioni, promisero ai bimbi che se si fossero incamminati, al ritorno, avrebbero trovato tanti doni.
Partirono a piedi scalzi, nella povertà più assoluta. I piccoli con fatica riuscirono a portare a termine il loro cammino e al ritorno erano guariti.
Grande la gioia nel vedere i doni, loro che non avevano nemmeno il pane a tavola. Ed ecco perché la tradizione vuole che il 13 dicembre si portino i bambini in chiesa per la benedizione degli occhi.
Tradizioni a cui sono legate le alte zone del Cadore, in cui è proprio Santa Lucia a portare i doni.
In particolare a San Pietro di Cadore, proprio in questo periodo si allestiva la fiera del bestiame: in particolare, si esponevano i capi attorno alle cinta di Villa Poli.
Per gli abitanti del luogo questa fiera significava molto per l’economia familiare.
Spesso si riuscivano a vendere gli animali allevati durante l’anno e scambiati con maiali che venivano macellati nelle festività natalizie.
Durante l’inverno, il taglio della legna era l’attività principale, per cui si compravano cavalli da tiro o muli. C’era sempre un mediatore tra venditore e compratore: niente di scritto. La compravendita finiva con una stretta di mano.
Santa Lucia è la patrona di San Pietro e la fiera veniva realizzata proprio in questo giorno come buon auspicio. Arrivavano commercianti pure da Belluno e dall’Alpago.
CURIOSITÀ
In Finlandia, Polonia, Russia, Repubblica Ceca e Danimarca, Santa Lucia sostituisce Babbo Natale: si scartano i doni e si sta in famiglia.
Alla prossima!