Se ci fossero ancora dei dubbi, ci pensano i dati ufficiali dell’Usl 1 a cancellarli.
Covid – 19 è tornato. O meglio, non se ne è mai andato del tutto, ma si era calmato parecchio nel mese di giugno, fino quasi ad azzerare i dati. Poi, prima il focolaio feltrino, poi l’arrivo anche nel Bellunese della variante Delta hanno fatto risalire i contagi. Per ora non c’è vero allarme. Nell’ultima settimana i casi rilevati sono stati 37, spiega l’azienda sanitaria nel suo report settimanale, con un’incidenza di nuovi casi pari a 18,5 ogni 100mila abitanti. Meno della media nazionale, che in pochi giorni è risalita a 27, molto meno del Veneto, già oltre quota 40, ma in ogni caso la curva sale decisamente, se si pensa che solo 20 giorni fa l’incidenza era a quota 1,5.
A riportare verso l’alto i dati ci pensa un nuovo focolaio, che ha colpito nove aspiranti maestri di sci bellunesi (più un istruttore, già doppiamente vaccinato), tutti tra i 19 e 20 anni, contagiati a Les Deux Alpes, in Francia, durante un corso organizzato dall’Amsi (associazione maestri di sci del Friuli Venezia Giulia).
Una risalita che si può notare anche nella mappa epidemiologica diffusa dall’azienda sanitaria, che torna a colorarsi di azzurro e blu. Sono 18, al momento, i municipi bellunesi con almeno un caso positivo nell’ultima settimana. Quattro di loro (Voltago agordino, San Vito di Cadore, Borca e Vigo) hanno un’incidenza superiore ai 100 casi ogni 100mila abitanti. Ma attenzione: parliamo di Comuni piccoli o molto piccoli, dove bastano uno o due casi (riferibili in gran parte al focolaio dei maestri di sci) a far salire le statistiche. Oltre a loro ci sono altri 4 Comuni (Arsié, Livinallongo, Cortina e Lozzo) con un’incidenza tra 51 e 100. Infine, 10 sono i Comuni colorati in azzurro pallido: Pedavena, Feltre, Borgo Valbelluna, Santa Giustina, Sospirolo, Sedico, Belluno, Alpago, Longarone, Pieve di Cadore.
