«Regolarmente aperto, per questioni di oggettive necessità». A pranzo e a cena. Con servizio ai tavoli. Un mantra che sa di sfida, o di sopravvivenza per dirla come i proprietari dell’AceroRosso. Il ristorante di Vodo di Cadore ha deciso che le questioni di oggettive necessità sono quelle di chi ha un’attività da mandare avanti e da mesi non riesce più a pagare le spese con il solo asporto. E anche quelle di chi vuole passare una cena o un pranzo fuori con amici e parenti. Non si può? Le misure anti-contagio lo vietano? L’AceroRosso mette a disposizione l’assistenza legale. Non è in menù, ma è come se lo fosse. Perché il ristorante aderisce all’associazione “Mio – movimento imprese Italia” che da mesi raccoglie attività commerciali e artigiane nel comune intento di riaprire.
«Il ristorante dal giorno 7 aprile sarà regolarmente aperto per questioni di oggettive necessità, dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 alle 21.30» scrivono i gestori nell’annuncio ufficiale. «Sarà garantita ai clienti l’assistenza legale per le eventuali sanzioni amministrative».