Un pezzo di storia è tornato al suo posto. O quasi. È il cippo confinario di Bribanet, che a metà ‘600 segnava il confine esatto tra Belluno e Feltre, è rientrato dal restauro. E da ieri è di nuovo a segnare la riva sinistra del Cordevole. Come faceva secoli fa, assieme ad altri due blocchi di pietra simili (in tutto, erano sei, tre su ogni sponda del torrente).
Oggi è una pietra di grande valore storico. Ma quattro secoli fa aveva una valenza completamente diversa: doveva servire a limitare le spinte campanilistiche di bellunesi e feltrini. E difatti, venne fatto posare nel 1644 dall’allora podestà di Treviso Domenico Lion, su ordine della Serenissima, per controllare il confine tra Belluno e Feltre, che correva proprio nella zona di Bribano.
Sulle facce squadrate del cippo si notano ancora perfettamente incisioni, data e simboli. Su tutti, il leone di San Marco e lo stemma della famiglia Lion, oltre alle indicazioni sulla distanza dal torrente Cordevole. Si legge chiaramente il numero 2 in caratteri romani (II), accanto alle lettere T. (termine confinario), DISCO.TO (discosto, cioè distante dal Cordevole), P.GHE N° 140 (ovvero 140 pertighe, vale a dire circa 285 metri).
Il cippo è stato sottoposto a indagine storica da parte della scuola media Ugo Foscolo di Bribano e poi restaurato dalla Scuola Edile di Sedico. Adesso, è posizionato di fianco all’Oratorio di San Nicolò, uno dei luoghi storici e simbolo di Bribano.
