Quindici anni non sono pochi per un’attività dura come l’agricoltura di montagna. E diventano tantissimi se guardano sempre avanti, allargando l’orizzonte, aumentando produzioni e servizi. Quindici anni sono quelli celebrati ieri (9 settembre) da Malga Illari, a Chies d’Alpago. E alla festa – un po’ celebrazione del passato, moltissimi progetti per il futuro – ha voluto partecipare anche Luca Zaia.
Il governatore del Veneto ha raccontato del suo passato, di quando trascorreva le vacanze in Alpago, tra Pianon e Tambre. Aneddoti fatti di ruralità, genuinità, sapori veri e montagne di fatica (altro che lo scintillio dei vicini autonomi). Aneddoti tornati utili nel 2009, quando l’allora Malga Cate, gestita da Franco Pianon e suo figlio Samuele, riceve una telefonata da Roma. Dall’altra parte del filo c’è Zaia ministro dell’agricoltura, che propone di portare a Chies gli yak, per introdurre questo bovino tibetano nell’allevamento dell’azienda agricola di Pianon. Franco dice subito di sì, con un misto di entusiasmo e avventatezza. E la cosa funziona.
Poi è arrivata Illari Fullin, la compagna di Franco, e la malga ha cambiato nome. Le idee camminano sulle gambe degli uomini, ma evidentemente corrono più forte su quelle delle donne. Difatti con Illari la malga comincia ad ampliarsi: cambiano le produzioni, arriva la cucina per la somministrazione di cibo e parte l’attività di agriturismo.
«Ho realizzato metà del mio sogno» dice Illari Fullin. «L’altra metà è quella di realizzare una sala mungitura nuova, con vetrate che consentano di vedere dall’esterno l’attività. E poi un parco inclusivo e una fattoria didattica».
Il parco è già finanziato in parte e sarà pronto per la prossima estate. Insomma, Malga Illari non si ferma. E visto il numero di persone che hanno voluto fare festa con Franco e Illari c’è da stare certi che non si fermerà fintanto che i due gestori saranno all’opera.
Ne sono certi anche il sindaco di Chies, Gianluca Dal Borgo, i colleghi di Alpago e Tambre, e i tanti amministratori arrivati ieri in malga, compreso l’eurodeputato Toni Da Re. «In un paese di montagna, sono i servizi a fare la differenza» ha detto Dal Borgo. «E l’attività di Franco e Illari è un grandissimo servizio».