Quattro in pagella agli otto anni di amministrazione Massaro. Se fossimo a scuola sarebbe una bocciatura senza appello. Invece parliamo di politica: per ora il primo cittadino di Belluno resta quindi ben saldo in sella. Ma nel terzo anniversario della sua seconda insediatura sullo scranno più alto di Palazzo Rosso, il sindaco del capoluogo incassa il duro giudizio delle minoranze. Che attaccano su più fronti, vecchi e nuovi. A cominciare dal sempreverde Nevegal, dove per Franco Roccon i ritardi che vanno acculumandosi «Hanno nome e cognome del sindaco. E così l’estate sarà senza seggiovia, proprio nell’anno in cui il Colle sarà meta di molti turisti».
Le critiche non risparmiano nemmeno le ultime mosse, come la presentazione del progetto del nuovo ponte sul Piave. Niente più che uno spottone, attacca Raffaele Addamiano: «E’ stato annunciato in pompa magna, facendo credere che sia prossimo alla realizzazione, invece si tratta solamente di un progetto preliminare. E’ la cifra di otto anni di amministrazione Massaro: molti annunci, poca concretezza. Dubito fortemente che il ponte possa essere realizzato entro il 2023, quando invece andava fatto ben prima, come d’altra parte era scritto nello stesso programma elettorale. Si continua a prendere in giro i cittadini».
E che dire della gestione dell’emergenza coronavirus? Per la minoranza, si doveva fare sicuramente meglio. «Voteremo contro, domani, alla variazione di bilancio che verrà portata in consiglio comunale – annuncia, facendosi portavoce di tutti, Paolo Gamba – perché in questo preciso momento storico servono spese per il sociale, non per gli investimenti. Prima di mettere a bilancio 350 mila euro su impianti sportivi, parco di Lambioi e asfaltature, era necessario mettere in sicurezza i cittadini, perché il peggio, dal punto di vista economico e sociale, deve ancora arrivare».
Nella loro critica le minoranze non risparmiano i colleghi di maggioranza. «Anche loro si sono accorti della pochezza dell’amministrazione, tanto da uscire con un documento con precisi punti programmatici». «Però non dicano che quel documento è aperto alla minoranza – aggiunge Roccon – perché noi non siamo mai stati coinvolti nella stesura, nonostante nelle varie commissioni non manchiamo mai nel dare il nostro contributo di idee». La disattenzione di Massaro, per la minoranza, si misura coi numeri. «In 3 mesi di emergenza le commissioni sono state convocate solamente sei volte in totale, quando invece era necessario coinvolgere tutte le categorie economiche, per far sentire la vicinanza del Comune e capire i loro problemi. «In vece alla lettera dei 99 baristi – attacca Addamiano – che chiedevano un aiuto per ripartire, Massaro non ha mai dato una risposta ufficiale, degnandosi di riceverli solo un mese dopo. E non c’era nessun rappresentante dell’amministrazione alla manifestazione di fine aprile dei commercianti in Piazza Martiri».