Quattro e cinque “Vele”; Legambiente premia i laghi bellunesi

Quattro e cinque “Vele”; Legambiente premia i laghi bellunesi

E’ iniziata dal Veneto la 17esima edizione di “Goletta verde”, la campagna di Legambiente in difesa dei bacini lacustri italiani. In particolare, dal Bellunese. Il team di tecnici e volontari dell’associazione ha prelevato due campioni d’acqua nel lago di Santa Croce e uno (per la prima volta) in quello del Mis.

Nel dettaglio, nel lago di Santa Croce, i prelievi sono stati effettuati uno nell’area kite surf vicino la foce del Torrente Tesa e l’altro nell’area Barche-Pojatto. Nel Lago del Mis, raccolta l’acqua adiacente ad un’area di sosta.

Sottoposti ad analisi microbiologiche, tutti quanti sono risultati entro i limiti di legge previsti dalla normativa vigente in Italia sulle acque lacustri. Tanto da rendere i due bacini meritevoli rispettivamente di 4 e 5 Vele di Legambiente e Touring club italiano. In particolare il lago del Mis è risultato essere il bacino con le acque più pulite d’Italia: «Senza dubbio un ulteriore elemento di garanzia per i tanti turisti che sempre più scelgono di trascorrere le loro vacanze in località attente alla qualità ecologica degli ecosistemi e all’offerta di servizi ricettivi e di attività ricreative ecosostenibili», dichiara Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto.

«Mancata depurazione, scarichi illegali, presenza di microplastiche e cementificazione selvaggia sono come sempre al centro delle attività della Goletta dei Laghi. Per il primo anno siamo sul Lago del Mis, un posto incantevole che, come tutti gli invasi, si trova proprio nell’ultimo periodo al centro del dibattitto pubblico per via del terribile periodo di siccità che stiamo vivendo – dichiara il portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente, Emilio Bianco – Si sente parlare sempre più della creazione di nuove dighe e laghi artificiali, tuttavia non si parla mai di risolvere i problemi a monte. Dobbiamo iniziare ad agire sugli sprechi, che nel nostro Paese sono all’ordine del giorno, a partire dalle numerosissime irrigazioni a pioggia dei grandi appezzamenti agricoli fino all’assurdo spreco causato da una rete idrica colabrodo: perdiamo sistematicamente un terzo dell’acqua immessa e questo è davvero inaccettabile. A Belluno, nello specifico, come abbiamo rilevato nel nostro report Ecosistema Urbano 2021, le perdite lungo la rete idrica raggiungono addirittura il 70%».

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