A Cortina d’Ampezzo arriva lo sci alpino paralimpico. E non per un’iniziativa qualsiasi, ma per la Coppa del mondo. A tre anni dai Giochi paralimpici invernali, sarà una sorta di grande prova a cielo aperto per un territorio che ha già dimostrato di esser eampiamente all’altezza di ospitare un evento di tale portata.
Tra i protagonisti più attesi della tappa cortinese, spicca René De Silvestro: l’azzurro della categoria Sitting, a Kitzbühel, ha appena conquistato la sua prima vittoria della stagione, battendo in slalom il fuoriclasse norvegese Jesper Pedersen, asso pigliatutto di questa e delle precedenti stagioni. Non solo: sulle nevi di Cortina René si allena quotidianamente e vuole chiudere nel migliore dei modi un’annata che lo ha visto già mettersi al collo due medaglie d’argento ai Mondiali di Espot, in Spagna.
«Sarà bellissimo gareggiare per la prima volta sulle piste di casa» spiega René. «Mi auguro che quella di Cortina possa essere una tappa fissa della Coppa del mondo da qui alle Paralimpiadi, ma anche oltre».
L’appuntamento riguarda esclusivamente le discipline tecniche (slalom e gigante) ed è previsto dal 14 al 17 marzo. Teatro di gara sarà la Olympia delle Tofane, la pista simbolo che ogni anno ospita le gare di velocità dello sci alpino femminile. In gara ci saranno un centinaio di atleti, con venti guide. Hanno già perfezionato la loro adesione 24 Nazioni: Andorra, Argentina, Australia, Austria, Canada, Croazia, Cile, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Israele Korea, Olanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.
«Stiamo lavorando agli ultimi dettagli in vista di un evento che sarà per noi fondamentale anche in prospettiva futura» spiega Michele Di Gallo, direttore generale di Fondazione Cortina. «Nei giorni scorsi siamo stati a Kitzbühel per confrontarci con gli amici austriaci e trarre utili indicazioni per affrontare al meglio le sfide di un settore, quello paralimpico, al quale ci stiamo affacciati in questa stagione, ma che sarà sempre di più al centro del nostro operare».
