Promozione territoriale: varata la strategia di ripartenza del turismo

Promozione territoriale: varata la strategia di ripartenza del turismo

Azione sinergica per la promozione territoriale della provincia di Belluno. È l’imperativo emerso dal direttivo della Dmo Dolomiti di ieri pomeriggio, allargato anche all’amministrazione provinciale. Nella riunione, infatti, sono state presentate due proposte concrete per provare a superare il momento di stallo causato dall’emergenza sanitaria e dal lockdown. 
La prima riguarda l’erogazione di un contributo economico a tutti gli undici consorzi di valle che presidiano la promozione territoriale bellunese. Risorse che rientrano nella quota del piano di marketing territoriale (finanziata con risorse del Fondo Comuni di confine assegnate alla Provincia di Belluno) e che dovranno essere investite nell’organizzazione di alcuni educational e press tour. «In questo modo, ogni consorzio avrà la possibilità di promuovere il proprio territorio, di far lavorare le strutture ricettive coinvolte nel progetto e lanciare l’immagine della bellezza della nostra provincia su cui stiamo costruendo lo sviluppo turistico – spiega Alessandra Magagnin, amministratore unico della Dmo Dolomiti -. Nella situazione in cui ci troviamo al momento, diventa fondamentale promuovere la montagna bellunese in maniera unitaria, pur con le differenze da zona a zona, come ambiente sano e attrattivo».
Promozione che entra fortemente anche nella seconda proposta presentata oggi: l’organizzazione di alcuni workshop tematici. «La volontà è di fare questi workshop in sinergia con il calendario regionale per portare gente sul nostro territorio e metterlo in mostra – continua Magagnin -. I prodotti sono tanti: non c’è solo lo sci d’inverno e l’offerta di escursionismo per l’estate. C’è anche la parte bassa della provincia, che può garantire strutture aperte tutto l’anno e una serie di proposte culturali ed enogastronomiche di tutto rispetto. Lo scorso anno proprio la parte bassa ha fatto segnare numeri molto buoni, con un aumento eccezionale di presenze dall’estero».
I numeri del 2019 però saranno impossibili da bissare nel 2020. Per colpa del coronavirus che sta segnando pesantemente tutti i settori economici, turismo in testa. «Il settore è in fibrillazione, perché da una parte c’è il blocco delle attività, dall’altra la consapevolezza che la montagna potrà essere molto attrattiva per la prossima estate – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Abbiamo sollecitato un intervento a livello statale, per la definizione di linee guida precise sulle modalità di attivazione delle strutture ricettive nel rispetto delle norme anti-contagio. Rimaniamo in attesa. Certo è che la grande volontà di ripartire dovrà trovare riscontro in dispositivi chiari e attuabili. Dobbiamo dire ai turisti che la montagna è salubre e accogliente, ma al contempo dobbiamo garantire un’accoglienza in piena sicurezza».

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