Procedura Via anche per le Olimpiadi: «Niente scorciatoie ai danni della montagna»

Procedura Via anche per le Olimpiadi: «Niente scorciatoie ai danni della montagna»

«La direttiva Via non prevede deroghe, neanche per i progetti legati ai Giochi olimpici. Non si possono fare deroghe sull’ambiente, a maggior ragione in un territorio patrimonio dell’umanità, nessuna scorciatoia ai danni della montagna». Parole e musica di Andrea Zanoni. E il consigliere regionale del Pd non parla in generale. Risponde all’assessore Elisa De Berti (trasporti e infrastrutture), che chiedeva “poteri speciali” per completare in tempi rapidi i cantieri per le Olimpiadi 2026, senza perdere due anni per le procedure di valutazione impatto ambientale. 

«Conosco bene la Direttiva Via del 2014 dell’Ue, essendo stato relatore del Parlamento europeo con la procedura del trilogo – dice Zanoni -. È una normativa indispensabile, non che serve a valutare e minimizzare, se non evitare le conseguenze sull’ambiente in fase progettuale, si attua sempre per opere potenzialmente impattanti. Perché non dovrebbe valere per quelle legate ai Giochi olimpici, visto che tutte le organizzazioni, enti partecipanti e partner hanno sempre detto che saranno interventi ecosostenibili e rispettosi della montagna? Perché si vuole eliminare l’unica norma che tutela l’ambiente? È un controsenso, oltre che un’offesa all’intelligenza dei cittadini e a tutta la montagna. Giù le mani dalla direttiva Via».

Zanoni non si ferma qui: sollecita la Regione a fornire alla Fondazione Dolomiti Unesco i documenti riguardanti i progetti sugli impianti di collegamento tra Cortina, Arabba e Alleghe su cui il Pd ha presentato un’interrogazione. «Sono carte attese da oltre un anno. È un atteggiamento paradossale se non ridicolo, visto che l’assessore Caner siede sia nel cda della Fondazione che in giunta: chiede a se stesso della documentazione e poi se la nega. Sembra un film, Caner contro Caner. Speriamo però che arrivino presto i titoli di coda».

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