Case di riposo, buoni pasto e premio per chi segnala operatori da assumere

Case di riposo, buoni pasto e premio per chi segnala operatori da assumere

Mancano operatori socio sanitari? E allora aiutaci a trovarli. Si potrebbe sintetizzare con la formula «Porta un amico e avrai 500 euro in più in busta paga» il succo dell’accordo integrativo firmato nei giorni scorsi da Arrigo Boito, direttore generale dell’Azienda speciale consortile “Servizi alla Persona Longarone Zoldo a.s.c.”, che gestisce la casa di riposo “A. Santin” di Val di Zoldo e la “Cav. L. Barzan” a Longarone, e i rappresentanti sindacali Andrea Fiocco (Cgil Fp), Mario De Boni e Leone Zingales (Cisl Fp), Simone Centa (Fisascat Cisl) e Marina Carelli (Uil Fpl). I primi 250 euro saranno riconosciuti al superamento del periodo di prova della nuova risorsa; gli 250 al quarto mese di permanenza in servizio.

Un incentivo, quello studiato, che segue la falsariga di iniziative simili messe in atto nei mesi scorsi da alcune aziende metalmeccaniche, che non riuscivano a trovare abbastanza manodopera per coprire le necessità.

La misura dimostra in maniera plastica la grave crisi nei quali versano i centri di servizio per gli anziani. Mancano infermieri, ma soprattutto operatori socio sanitari. Un tema comune a tutta Italia, ma che in un territorio montano, in via di spopolamento e con il più elevato indice di vecchiaia di tutto il Veneto assume contorni drammatici:

Ma, in attesa di un auspicato intervento dello Stato («Che deve investire permettendo alle strutture di pagare di più i lavoratori» sottolineano i sindacati) qualcosa si deve pur fare. Ecco quindi l’idea dell’incentivo. L’accordo integrativo, valido fino a dicembre 2023, introduce a favore dei propri dipendenti anche l’erogazione del buono pasto da 8 euro per ogni giorno lavorato in presenza, il che significa un aumento medio per ogni lavoratore di 200 euro al mese in welfare. E prevede infine che entro la fine dell’anno, a chiusura del bilancio, le parti si reincontrino per valutare la possibilità di una ulteriore erogazione in welfare aziendale a favore dei dipendenti. L’idea è poi di estendere questa misura a quante più strutture possibili.

«Va riconosciuto – concludono i sindacati – anche l’importante impegno della struttura per andare incontro ai propri lavoratori messi a dura prova in questi anni. L’azienda si sta muovendo nel territorio di Zoldo anche per mettere a disposizione dei neoassunti degli alloggi».

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