Il mondo è cambiato. C’è un pre-Covid e un post-Covid. E l’economia è in mezzo, ingabbiata in un limbo fangoso da cui fatica a uscire. Soluzioni? Investimenti, infrastrutture, gioco di squadra. È questa la ricetta della Cisl Belluno Treviso. Che punta tutto sulle sinergie per ripartire. «Sinergie che non possono prescindere dai lavoratori» dice Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto del sindacato. «Occorre sfruttare questo tempo di ammortizzatori per proporre formazione continua e creare le condizioni per la ripartenza. Ecco perché è importante prorogare gli ammortizzatori sociali, così come proseguire con il blocco dei licenziamenti e gli interventi a favore delle imprese. Ma questo periodo di minor lavoro, legato al forte rallentamento dell’export, non può essere buttato invano».

Investire vuol dire anche guardare alla transizione energetica. E al turismo, altro business importante oltre a quello manifatturiero. «Ecco perché sosteniamo che servono investimenti infrastrutturali – banda larga e superamento dei vincoli stradali con una strada scorrimento veloce – e servizi alla cittadinanza, soprattutto nelle zone alte della montagna – continua Roffarè -. Per questo la Cisl sta lavorando per rilanciare con forza “Welfare Dolomiti”, il fondo territoriale che vuole contrastare lo spopolamento con progetti pensati per i giovani. Tre gli elementi cruciali per raggiungere questi obiettivi: il gioco di squadra, che a livello territoriale fatica ancora a concretizzarsi; la contrattazione, che va rimessa al centro, perché solo con una forte cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori si potrà uscire dalla crisi; politiche attive per il lavoro e formazione».