Il lupo pasteggia, gli allevatori chiedono i danni al ministro dell’Ambiente

Il lupo pasteggia, gli allevatori chiedono i danni al ministro dell’Ambiente

Il lupo banchetta, gli allevatori rischiano la fame. E potrebbero chiedere i danni al ministro dell’Ambiente. Parola di di Confagricoltura Belluno, che ha raccolto le ultime segnalazioni come la più classica delle gocce che fanno traboccare il vaso. Predazioni a Carpen, a due passi da Feltre, e anche a Mel. E un dubbio grande come una casa: si può continuare così? 

La risposta è un secco “no”: «La convivenza tra uomo e lupo non è possibile, lo diciamo da anni – attacca Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno -. Chiederemo i danni a chi doveva tutelare gli allevatori e non l’ha fatto».

Gli allevatori contano i danni e alle porte della stagione dell’alpeggio cominciano ad avere paura. «La misura è colma. Pochi giorni fa il lupo ha dilaniato i cervi a Celarda e adesso assistiamo a una vera e propria mattanza» continua Donazzolo, riferendosi all’ultimo episodio, avvenuto a Carpen di Feltre, dove il lupo ha sbranato una decina di pecore. «La cosa grave è che è avvenuto vicino a Feltre. Un centro abitato, non la malga sperduta sui monti. Dopo anni in cui gli allevatori chiedono aiuto e dicono che la convivenza tra loro e il lupo non è possibile, ritengo sia venuta l’ora che si costituiscano in comitato e valutino se intraprendere azioni legali per chiedere i danni. Parlo anche del ministro dell’ambiente Sergio Costa, che nel suo piano ha escluso le azioni di contenimento della specie predatoria. Al ministro vorrei chiedere come mai in tutta Europa, dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera all’Austria, i lupi si catturano mentre nel suo piano si parla di “conservazione e risoluzione sostenibile dei conflitti”. Non c’è una mediazione, bisogna scegliere: o gli allevatori o il lupo».

Confagricoltura cita anche un altro episodio: pochi giorni fa il lupo ha ucciso anche una capra, a Mel, di proprietà del giudice Elisabetta Bastianon, che ha ristrutturato un rustico e tiene alcuni animali. «La capretta è stata sbranata a pochi metri dalla porta – riferisce Donazzolo -. Un fatto preoccupante, che ha impaurito gli abitanti del paese. Siamo tutti in apprensione e neppure le recinzioni sono sufficienti per difenderci. Gli allevatori non ce la fanno più e molti stanno pensando di abbandonare l’attività. Se la tutela del lupo è più importante dell’allevatore, abbandoneremo le stalle in provincia di Belluno e ci trasferiremo tutti a Padova o Treviso. Chi pagherà per questo?».

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