L’annuncio di una stretta sugli arrivi dall’estero decisa negli ultimi giorni dall’Italia rischia di avere ripercussioni sul settore turistico nazionale, in particolare quello alpino e dolomitico in un periodo di feste e settimane bianche.
In questo senso, è particolarmente critico l’europarlamentare Herbert Dorfmann: «Sono deluso e arrabbiato perché dopo quasi due anni di pandemia non siamo ancora riusciti a convincere gli Stati membri che sarebbe utile coordinare le azioni, soprattutto quando si parla di restrizione alla libera circolazione all’interno dell’Unione Europea. Non c’è solo l’Italia; anche altri Stati hanno preso decisioni simili nelle ultime settimane. La scelta italiana però è particolarmente perché non è per nulla chiara: ad esempio, come verranno trattate le persone che devono attraversare il confine per motivi lavorativi?». Le questioni aperte sono diverse: «Abbiamo visto come sia praticamente impossibile fermare l’arrivo nei territorio delle mutazioni: lo abbiamo visto con la Delta e oggi con Omicron. La decisione corretta, se si vuole veramente controllare, è quella di seguire le regole europee, cioè l’accettazione del Green pass europeo e la richiesta di test a chi è non è vaccinato. Dalla mia personale esperienza, posso dire che oggi i controlli ai confini sono molto deboli: sarebbe il caso quindi di potenziare i quelli già esistenti anziché introdurre regole nuove, che aumentano anche incombenze per i controllori rendendo così anche più difficili le verifiche».