Piccole scuole di montagna, il loro futuro segna la sopravvivenza delle terre alte

Piccole scuole di montagna, il loro futuro segna la sopravvivenza delle terre alte

«Oggi gli atti di indirizzo per le progettualità delle piccole scuole devono partire dall’ascolto e coinvolgimento di chi vive il territorio in cui gli istituti scolastici svolgono la loro funzione educativa e sociale, parte integrante della comunità educante. Dobbiamo ripensare le scuole guardando il loro ruolo dentro il territorio, dentro la comunità, mettendo al centro le persone prima che i rigidi parametri legati alla mera efficienza. Stiamo affrontando le sfide per cui abbiamo sempre meno bambini, meno risorse, esigenze cambiate. Ascoltare le voci dei genitori, degli insegnanti e degli studenti è essenziale per comprendere appieno le esigenze locali e costruire una strategia sostenibile per il futuro che migliori la qualità della vita».

Parole chiare e inequivocabili quelle di Elena Donazzan. L’assessora regionale all’istruzione è intervenuta ieri mattina (15 dicembre) a Belluno al convegno “Piccole scuole, piccoli comuni: proposte per il futuro”, organizzato dall’Università Iuav di Venezia e da Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Un tema, quello del convegno, che solo in Veneto riguarda 830 piccole scuole, per un totale di 63.732 alunni.

«Il futuro delle piccole scuole è di notevole interesse per tutta la comunità, ecco perché la Regione del Veneto ha finanziato con tre assegni di ricerca lo studio e l’analisi di questo tema da parte di tre ricercatori dell’Università Iuav. Dal documento che sarà prodotto, così come lo studio realizzato dai ricercatori di Iuav e Indire presentato oggi, coglieremo utili stimoli. Il tutto partendo dal presupposto condiviso per cui anche la bellezza è importante, perché ha una funzione educativa» ha detto Donazzan. Che ha citato anche la sfida del dimensionamento scolastico, tema caldo nel Bellunese: «La riforma valorizza il ruolo delle Regioni che sono investite del potere di decidere come distribuire il patrimonio educativo e culturale che le scuole costituiscono sul territorio, tenendo in considerazione le varie realtà territoriali e le connesse esigenze socioeconomiche. Le piccole scuole, da quelle nei piccoli comuni di montagna e campagna, fino a quelle nelle zone di periferia ed isole della laguna, costituiscono una tessitura essenziale della nostra società, ‘architetture per la comunità’ da ripensare valorizzandole anche con delle linee guida pluriennali».

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