Pedone muore a Gus, la conducente della Jeep patteggia

Pedone muore a Gus, la conducente della Jeep patteggia

Ha patteggiato per aver investito e ucciso con la Jeep un pedone sulla provinciale 1 “della sinistra Piave”. Cinque mesi e dieci giorni di reclusione, pena sospesa, e sei mesi di sospensione della patente per T.S., 62enne residente a Vicenza che nel dicembre 2023 era alla guida di una Jeep Renegade e travolse Maurizio Dall’Asen a Gus nel comune di Borgo Valbelluna. La donna procedeva in direzione Feltre con passeggero il marito. Il Gip del Tribunale di Belluno, Elisabetta Scolozzi, ha accolto la richiesta di patteggiamento proposta in seguito all’accordo tra Pm e difesa dell’imputata.

I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali mortali con sedi in tutta Italia. «Abbiamo ottenuto per i familiari di Maurizio, in via stragiudiziale, il risarcimento dei danni subiti ancor prima della conclusione del processo penale», commenta Gennaro Pisacane responsabile della sede bellunese di Giesse.

L’incidente è avvenuto verso le 21 di sabato 16 dicembre all’altezza del bar “Oltre”. Maurizio Dall’Asen, 59enne di Villa di Villa, stava attraversando la provinciale, in un tratto privo di strisce pedonali, da sinistra verso destra rispetto al senso di marcia della vettura quando la Jeep Renegade, proveniente da Belluno e diretta verso Feltre, lo travolse dopo aver già oltrepassato la linea di mezzeria che separa le due corsie, caricandolo sul cofano e scaraventandolo a terra a parecchi metri di distanza. Assieme alla Polizia Stradale, sono intervenuti sul luogo del sinistro i sanitari del 118, ma vani sono stati i loro tentativi di rianimare il pedone che decedeva sul colpo per le gravissime lesioni riportate.

La perizia disposta dal Pm, le cui conclusioni sono state fatte proprie dal Giudice, ha permesso di accertare come la velocità tenuta da T.S. fosse superiore a quella consentita in quel tratto di strada (70 km/h) e non fosse adeguata al suo campo di visibilità, oltre a evidenziare come, pur a fronte di un attraversamento potenzialmente imprudente da parte di Dall’Asen, l’automobilista avrebbe dovuto comunque permettere al pedone di completare in sicurezza l’attraversamento della carreggiata o, in alternativa, lo avrebbe potuto agevolmente evitare con un “modesto scartamento della traiettoria verso il margine destro della propria corsia di marcia“.

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