Ha resistito alla furia di Vaia, non alla tempesta di vento che si è scatenata sabato scorso: il Pala Mares, di fatto, non esiste più.
E dovrà essere ricostruito: «La parte alta della tensostruttura è andata – conferma il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini – così come il tappeto. Considerata la frequenza di situazioni climatiche così estreme, servirà ora un ragionamento approfondito. Il Pala Mares va ripensato in termini edilizi diversi, anche se saranno i tecnici a fornirci le indicazioni giuste».
I danni, tra Nuova Erto e Polpet, sono ingenti: «Saranno necessari almeno 350mila euro per la sola struttura sportiva, a cui si aggiungono poi i vari interventi su edifici, abitazioni e, in generale, sul territorio. Per questo, ritengo che una stima complessiva in termini di spesa non sia molto distante dal milione di euro».
In ogni caso, la macchina dei soccorsi si è mossa in maniera puntuale ed efficace: «Sono state ore complesse – conclude Vendramini – ma abbiamo dato una buona risposta nel coordinamento con le varie realtà: dalla Protezione civile ai Vigili del fuoco, passando per le Forze dell’ordine e i volontari». Il Comune di Ponte nelle Alpi, inoltre, ha chiesto alla Regione Veneto il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
In chiusura, gli organizzatori della sagra di Polpet hanno scelto di “spegnere” i fuochi d’artificio e di dirottare altrove le risorse legate allo show pirotecnico: «Per tutta la comunità è stato un duro colpo – si legge nella nota -. Tanti si sono chiesti cosa sarebbe successo se, in questo periodo, ci fosse stata la sagra: non vogliamo pensarci. Vogliamo solo rimboccarci le maniche e aiutare la Polisportiva e il Comune a rimettere a nuovo la struttura in tempi brevi. Per questo, Polpet la Sagra ha deciso di annullare lo spettacolo di fuochi d’artificio, in programma per l’8 settembre, e dedicare il budget per la ricostruzione del Pala Mares».