Numeri dell’attività in crescita e un’unità operativa d’eccellenza in grado di attirare pazienti anche da fuori regione: questo il quadro dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Pieve di Cadore fatto dall’Ulss 1 Dolomiti.
Come già fatto pochi giorni fa ad Agordo, l’azienda sanitaria ha tracciato il bilancio dei primi sette mesi di attività del nosocomio cadorino: crescono i numeri di ricoveri, prestazioni ambulatoriali (in particolare Ostetricia e Ginecologia, Medicina/malattie endocrine/diabetologia), Urologia) e interventi. Stazionari rispetto al 2022 i dati degli accessi al pronto soccorso, oltre alle chiamate e alle missioni del Suem 118: una notizia positiva a fronte della crescita dei flussi turistici che aumentano il “bacino” di possibili pazienti.
“Gioiellino” di Pieve di Cadore è l’unità di Procreazione Medicalmente Assistita: praticamente raddoppiate nel 2022 le coppie seguite rispetto al 2021 (175 contro 87, ma pesava ancora il fattore pandemia); + 30% rispetto all’ultimo anno utile pre-Covid, il 2019 (135). Il trend prevede un ulteriore aumento nel 2024, vista l’attrattività che il reparto esercita anche fuori regione: un paziente su quattro infatti arriva da fuori Ulss (18% extra provincia, 7% extra regione).
Capitolo cantieri: mandata ormai in archivio la nuova base HEMS, inaugurata un anno fa e costata 3 milioni di euro, ora tocca ai lavori finanziati dal PNRR. Siglato ad aprile il contratto per la realizzazione della nuova Casa di comunità, dal valore di 1,75 milioni di euro e che dovrebbe essere ultimata nel marzo 2025; fondi PNRR anche per l’acquisto delle nuove apparecchiature del sistema telecomandato di Radiologia (248mila euro), mentre i locali saranno adeguati grazie a fondi aziendali (195mila euro). Avviate infine le pratiche per la nuova TAC in grado di eseguire anche TAC cardiache e angiografiche, mentre proseguirà il rinnovo degli ecografi (operazione che dal 2020 in tutta l’azienda ha comportato una spesa di 1,4 milioni di euro).