Occupazione, è allarme ricambio: «Invertire la curva demografica»

Occupazione, è allarme ricambio: «Invertire la curva demografica»

Entro 15 anni in provincia di Belluno potrebbero mancare all’appello 17mila potenziali lavoratori. Lo dimostra una ricerca sul ricambio generazionale nel mercato del lavoro realizzata dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso.

Lo studio (si può leggere qui), curato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron e presentato ieri (19 maggio) dal segretario generale Massimiliano Paglini, incrocia dati demografici e occupazionali, mettendo nero su bianco numeri allarmanti: se già oggi nel privato e nel pubblico si lamenta la carenza crescente delle figure professionali necessarie all’attività – operai specializzati, camerieri, autisti, tornitori, elettricisti, cuochi, manutentori, ma anche Oss e infermieri, solo per fare qualche esempio – nel 2037 la prospettiva è quella di una carenza strutturale di giovani in età occupazionale che rischia di compromettere la tenuta del sistema economico e sociale.

DEMOGRAFIA 1982-2022

La popolazione assoluta in provincia di Belluno dal 1982 al 2022 è in costante diminuzione. In 40 anni si sono persi quasi 22 mila residenti, passando dagli oltre 220mila residenti del 1982 ai 198.676 del 2022. A crescere è stata solo la fascia degli over 65: da 35.707 (16% della popolazione) del 1982 ai 54.711 del 2022 (27,5% della popolazione, superando di 16,4 punti quella degli under 14). Il numero degli under 14, invece, è dimezzato, passando da poco più di 40mila del 1982 ai poco meno di 22mila dell’anno scorso.

Nel 2031 l’Istat prevede che la popolazione a Belluno sopra i 65 anni sarà quasi un terzo del totale. Quella in età lavorativa si ridurrà al 58,5% del totale rispetto al 61,4% del 2022.

OCCUPAZIONE

Com’è cambiata, negli ultimi 10 anni, la popolazione occupata? È invecchiata. In provincia di Belluno, se nel 2012 i lavoratori sopra i 45 anni erano il 45% del totale, nel 2021 erano il 54%. Gli occupati tra i 55 e i 64 anni sono passati dal rappresentare il 12,5% del totale al 19%. Quelli tra i 25 e i 44 anni invece sono diminuiti di 10,4 punti percentuali.

GLI OCCUPATI DI DOMANI 

In prospettiva l’invecchiamento della popolazione e degli occupati determinerà un mancato ricambio generazionale nel mercato del lavoro. In provincia di Belluno, già tra 5 anni a fronte di 10.579 cittadini – oggi tra i 13 e i 18 anni – che troveranno occupazione, ci sono 16.871 residenti – oggi tra i 62 e i 67 anni – che usciranno dal mondo del lavoro per raggiunti limiti di età. Un saldo negativo di -6.292 lavoratori già entro il 2027, che diventerà di -14.271 nel 2032 e -24.423 nel 2037. Mantenendo l’attuale tasso d’occupazione (70%), ciò significa che fra 15 anni mancheranno all’appello 17mila lavoratori in provincia di Belluno.

IL COMMENTO

«Se non saremo in grado di invertire rapidamente la curva demografica, ci troveremo di fronte a uno scenario apocalittico – sottolinea il segretario generale della Cisl Belluno – Treviso, Massimiliano Paglini -. Servono interventi urgenti che ripristinino la possibilità del visto per lavoro per i cittadini stranieri e che riformino profondamente il sistema dei flussi migratori, governando le necessità del sistema produttivo fin dai Paesi d’origine con veri percorsi di inclusione. Allo stesso tempo, servono politiche di sostegno alla natalità che rendano più consistenti aiuti e servizi, a partire da quelli per la gestione dei carichi familiari così da consentire una reale parificazione di genere e non costringendo le donne a scegliere tra maternità e professione».

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