Nuova contabilità, incontro formativo per amministratori e funzionari

Nuova contabilità, incontro formativo per amministratori e funzionari

La nuova contabilità della Pubblica Amministrazione preoccupa i piccoli Comuni. È per questo che la Provincia di Belluno, insieme al Centro Studi Bellunese (e con la collaborazione del Consorzio Bim Piave) ha organizzato un incontro formativo ad hoc, in programma lunedì prossimo (10 marzo) a Palazzo Crepadona. Il programma prevede interventi tecnici del professor Iacopo Cavallini (docente di Ragioneria delle Aziende Pubbliche all’Università di Pisa) e di Vincenzo Iennaro (esperto in contabilità finanziaria ed economica-patrimoniale). A inquadrare il tema sarà il dirigente provinciale dell’area finanziaria Gianni De Bastiani, mentre a moderare i lavori, dopo i saluti istituzionali della Provincia e l’introduzione di Giovanni Piccoli, presidente del Centro Studi, sarà Nicola Tonveronachi (consulente e formatore enti pubblici e amministrazioni locali, esperto in materie amministrativo-contabili, bilancistiche, giuridiche, di compliance e gestionali per la Pa e le società e aziende). 

Il tema fondamentale che verrà messo sotto la lente è la riforma 1.15 del Pnrr, che prevede l’adozione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale accrual per tutte le amministrazioni pubbliche entro il 2026. «Un tema tecnico, ma fortemente sentito dagli amministratori, soprattutto dai piccoli Comuni. Difatti sono una sessantina gli iscritti alla mattinata di formazione» spiega Matilde Vieceli, consigliera provinciale delegata al bilancio. «La riforma accrual non è un’iniziativa isolata, bensì si inserisce in un contesto europeo e internazionale sempre più orientato alla trasparenza e all’armonizzazione contabile. L’introduzione del principio accrual assicura che gli eventi e le operazioni siano contabilizzati nei bilanci dei periodi di competenza. Questo approccio consente di superare i limiti della contabilità finanziaria tradizionale, fornendo informazioni essenziali per decisioni più consapevoli e strategiche. Ed è importante entrare fin da subito nella nuova logica. Il calendario della riforma infatti è definito: nel 2025 gli enti locali con popolazione superiore a 5mila abitanti dovranno avviare la fase pilota, una fase di sperimentazione cruciale per testare sul campo le nuove procedure e identificare eventuali criticità. Ma è fondamentale sottolineare che anche i Comuni più piccoli non possono rimanere fermi. La riforma riguarda l’intero sistema delle pubbliche amministrazioni e la preparazione è un investimento necessario per affrontare le sfide future con strumenti adeguati e performanti. Anticipare i tempi significa trasformare un obbligo in un’opportunità di crescita e miglioramento continuo».

L’incontro formativo di lunedì 10 marzo comincerà alle 9 e proseguirà fino alle 12.30.

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