«Niente bob a Cortina? Allora ci vengano date altre gare»

«Niente bob a Cortina? Allora ci vengano date altre gare»

Sci alpino femminile e curling: queste le gare che resterebbero a Cortina d’Ampezzo dopo l’annuncio della rinuncia da parte del Governo alla realizzazione della pista da bob. Una rinuncia che tanto a Venezia quanto a Belluno ha spinto Luca Zaia e Roberto Padrin a rilanciare, chiedendo che il bob venga al più presto “rimpiazzato” con altre competizioni.

Il presidente della giunta regionale, a Longarone per il consiglio regionale dedicato alla tragedia del Vajont, dopo aver ricordato che «non sono nella stanza dei bottoni perché la pista da bob è un’opera finanziata dal Governo» e che «approfondirò in maniera più approfondita perché ho solo parlato col presidente del Coni Giovanni Malagò che mi ha confermato quanto riportato dalle agenzie di stampa», ha assicurato che «non possiamo pensare che le Olimpiadi di Cortina siano i giochi senza il bob; dovranno essere Olimpiadi di Cortina senza il bob ma più altre gare».

Sulla stessa linea anche il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: «Dobbiamo pensare a cosa ci resta e cercare di portare a casa qualcosa in più», ha affermato, ricordando anche l’ordine del giorno approvato a maggioranza dal consiglio provinciale qualche settimana fa – che aveva visto la sua astensione, assieme a quella di Fabio Luchetta e l’uscita dall’aula dei consiglieri di centrodestra – che chiedeva di verificare la possibilità di spostare le gare a Innsbruck e di mantenere le risorse stanziate per la pista da bob ampezzana sul territorio bellunese.

Sul tema si è espresso anche il Partito Democratico provinciale, che è tornato anche sulla questione del villaggio olimpico: «Seguiremo con apprensione il dibattito nei prossimi giorni, anche per capire cosa sarà del villaggio olimpico. Ora non c’è più nemmeno la scusa per dire che l’ex colonia Eni a Borca sarebbe troppo piccola. – scrive infatti in una nota il segretario provinciale Alessandro Del Bianco – La notizia della retromarcia del Governo sulla pista da bob a Cortina non ci sorprende e, allo stato attuale delle cose, era perfino auspicabile. Ormai la situazione era allo sbando: costi schizzati alle stelle, gare deserte, enorme impatto ambientale e ritardi clamorosi per non parlare della totale incertezza sui costi di gestione. Tutte cose che, peraltro, avevamo già messo in evidenza nell’ordine del giorno approvato in Provincia. Con oggi siamo arrivati al capolinea: è stato dichiarato al mondo il fallimento del progetto contenuto nel dossier olimpico Milano-Cortina 2026. In un paese normale dovrebbero esserci serie assunzioni di responsabilità».

Confida invece in qualche spiraglio di ripensamento Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti: «Non possiamo nascondere delusione e amarezza per un obiettivo non raggiunto: ci troviamo di fronte a un progetto fallito, a una scommessa persa. La pista da bob era un tassello importante per la completa riuscita dell’evento olimpico a Cortina. Ora non possiamo permetterci altri passi falsi, soprattutto sul fronte delle infrastrutture. Mancano poco più di due anni ai Giochi e occorre accelerare su tutti i fronti, lasciando da parte logiche che nulla hanno a che vedere con la sfida olimpica. In ballo c’è molto di più che un singolo evento: ci sono la credibilità di un Paese e la capacità di un intero sistema di programmare il proprio futuro. Anche per questo, mi chiedo se siano state valutate tutte le conseguenze, non solo economiche, di una decisione che, speriamo, non sia ancora definitiva. Mi auguro davvero che, in una partita così delicata e strategica, nulla sia stato lasciato intentato: in caso contrario, si deve avere il coraggio di ritornare sui propri passi, nell’interesse di Cortina, del Veneto e dell’Italia».

Il segretario generale della Cisl Belluno-Treviso, Massimiliano Paglini, punta i riflettori sulle risorse: «Ora che il progetto della pista da bob è definitivamente fallito, serve una grande risposta corale da parte di tutti per evitare che queste Olimpiadi si riducano all’utilizzo del brand Cortina senza una vera progettualità di largo respiro. Vanno confermati gli impegni di investimento di risorse sul territorio in vista delle Olimpiadi, a partire da quelli destinati alle infrastrutture e alla rete viaria e più in generale alla mobilità e ricettività del territorio, ma anche mettendo in campo in maniera decisa il recupero dell’ex villaggio Eni di Borca di Cadore: non trasformiamo il fallimento della pista da bob in una mancata occasione di rilancio e rigenerazione per tutto il territorio».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto