Neve in quota, cresce il pericolo di valanghe

Neve in quota, cresce il pericolo di valanghe

Cambia il tempo. E cambia anche il bollettino valanghe dell’Arpav. Gli escursionisti e gli scialpinisti sono avvisati: nei prossimi giorni il pericolo di slavine cresce e non di poco. Si porta fino al grado 3 – marcato. Tutto merito (o colpa) delle nevicate in corso, che stanno disegnando un paesaggio da favola dopo lunghe settimane di siccità. Di fatto, non nevicava in quota dal 5 gennaio, anche se la vera nevicata risale all’8 dicembre scorso.

I primi fiocchi bianchi sono cominciati ieri sera (14 febbraio), con limite a fondovalle sulle Dolomiti e attorno a quota 400-800 metri sulle Prealpi. Le nevicate si esauriranno nel corso di oggi, ma lasceranno uno strato bianco che potrà variare tra i 20 e i 35 centimetri (a fine giornata). Un manto che non è solido, soprattutto perché da giovedì le temperature sono date in forte aumento, con zero termico a 2.700 metri. Significa che bisogna fare particolare attenzione.

«Il pericolo valanghe sarà in progressivo aumento fino a divenire marcato (grado 3), a causa della neve fresca, della stratificazione sfavorevole della neve vecchia e del rinforzo dei venti che, specie oltre il limite del bosco, determineranno la formazione di diffusi depositi di neve ventata» fanno sapere i meteorologi di Arpav. «Il pericolo di valanghe interesserà prevalentemente gli ambiti non controllati della montagna ma locali situazioni di pericolo dovranno essere valutate in loco in base ai quantitativi di neve fresca e all’azione del vento. Oltre all’instabilità dovuta dalla neve fresca, si dovrà tenere in considerazione la stratificazione sfavorevole del vecchio manto nevoso in quanto saranno favoriti anche i distacchi a distanza. Giovedì aumento delle temperature con possibili distacchi di neve umida a partire dalle ore più calde della giornata».

foto d’archivio

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