Caldo torrido in pianura, muri di neve in quota. Sono spettacolari le immagini che arrivano dalle Tre Cime di Lavaredo. Le nevicate abbondanti dell’inverno sono per gran parte ancora al suolo. Tanto che l’estate ci metterà ancora qualche settimana prima di sbocciare. Prima deve sciogliere i 3-4 metri di bianco.
Immagini splendide, ma non per i gestori dei rifugi, costretti agli straordinari per poter riaprire le loro strutture. La data “x” è stata segnata in rosso sul calendario: se tutto va bene, l’apertura scatterà a ridosso del solstizio. Intanto, però, bisogna lavorare di pala, quasi come in una trincea bianca.
«Ho effettuato un sopralluogo alle Tre Cime di Lavaredo: incredibile e spettacolare la quantità di neve ancora presente al suolo» dice la sindaca di Auronzo, Tatiana Pais Becher (in foto). « Sono passata al Rifugio Auronzo e al Rifugio Lavaredo, per salutare i gestori al lavoro ormai da settimane per riuscire a garantire l’apertura in una data tra il 15 e il 20 giugno. Moltissime le difficoltà dovute alle precipitazioni nevose eccezionali, alle misure anti contagio, oltre ai problemi per raggiungere le due strutture fino a pochi giorni fa».
Difficoltà e sforzi che potranno essere ripagati. Perché le immagini dei muri di neve richiameranno molti escursionisti: c’è da starne certi.
«Questa settimana gli operai comunali hanno completato la pulizia dalla neve della strada che sale alle Tre Cime – conclude la sindaca -. La strada rimane comunque al momento chiusa per motivi di sicurezza».