La difesa di Acc perde i pezzi: è spaccatura tra Fiom e Fim Cisl

La difesa di Acc perde i pezzi: è spaccatura tra Fiom e Fim Cisl

Tra qualche giorno finirà anche la proroga al credito. Basta soldi, rischio chiusura per Acc. E come nel ciclismo, quando la salita si fa più dura, il gruppo si sfilaccia. Succede anche tra i sindacati. Scatta la Fiom, restano indietro Fim Cisl e Uilm Uil. Solo che questa non è una gara a chi arriva primo, perché in ballo c’è il futuro di uno stabilimento, con oltre 300 lavoratori.

«Da alcuni articoli apparsi sui giornali risulta che lunedì (14 giugno) a Mestre il segretario della Fiom Cgil Bona Stefano incontrerà il governatore Luca Zaia per discutere della delicata vertenza di Wanbao-Acc. L’invito del presidente della Regione è rivolto naturalmente a tutte tre le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, unitamente a tutti i rappresentanti dei lavoratori dell’azienda, prassi tanto consolidata da non aver mai avuto alcuna eccezione» premettono dalla Fim Cisl di Belluno Treviso, senza nascondere il loro fastidio. «Riteniamo di fondamentale importanza il ruolo del governatore Luca Zaia come interlocutore del ministro Giorgetti e lo ringraziamo per la sua pronta e mai mancata disponibilità, ma non possiamo permettere che una vicenda così importante possa essere usata per bassa propaganda da parte di una organizzazione sindacale».

In pratica, Cisl e Uil resteranno alla finestra, mentre la Regione incontrerà la Fiom. E ovviamente non ci stanno. «I lavoratori e le lavoratrici esigono rispetto ed esigono altrettanto rispetto i componenti della Rsu aziendale – attaccano Mauro Zuglian, Rsu Fim Cisl, e Alessio Lovisotto, segretario generale Fim Belluno Treviso -. È richiesta alle organizzazioni sindacali una assoluta serietà ogni qualvolta si crea, gestisce e comunica un’iniziativa a nome e per conto di tutti i lavoratori, questo non può e non deve mai virare verso facili e deplorevoli personalismi. Abbiamo continuato a tenere una salda e duratura unità sindacale che si è tradotta in unità di tutti i lavoratori attorno a un obiettivo comune senza mai cadere in rivendicazioni di bandiera. Pertanto non possiamo assecondare e lasciar correre atteggiamenti che minano la credibilità di tutto il mondo sindacale nei confronti delle istituzioni, dei lavoratori e dell’opinione pubblica. La Fim Cisl ritira la propria delegazione e non parteciperà all’incontro, ma continuerà a lavorare per assicurare un futuro a 309 famiglie con la convinzione assoluta che la soluzione passi attraverso l’impegno e il rispetto di tutti e non per la gloria di qualcuno».

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