Nuova luce a Danta di Cadore. Mentre la montagna abbassa le serrande e vede i servizi fare le valigie, nel piccolo Comune del Cadore apre una nuova attività polifunzionale. Alimentari, giornali, ma anche biblioteca e punto di aggregazione. Insomma, un negozio di comunità. Alla guida, o meglio dietro il bancone, i soci della Cooperativa di comunità Alberi di Mango, che non si sono rassegnati alla chiusura delle attività commerciali. Tutt’altro: hanno preso a cuore la sfida di alzare le serrande di un nuovo negozio nel centro del paese che sia commerciale, ma anche luogo di cultura e socializzazione, grazie alla biblioteca con cui divide gli spazi di imminente organizzazione.
«Aprire un negozio quando tutti chiudono è un obiettivo sfidante – spiega Luciano Ianese, presidente della Cooperativa Alberi di Mango -. Speriamo di poter dare un buon servizio alla comunità. Dobbiamo tenere a mente che, come al Giro d’Italia, non si tratta di un punto d’arrivo, ma di un traguardo volante: subito dopo ricomincia la salita e bisogna continuare a pedalare».
Una salita appassionante, quella che attende la Cooperativa: serviranno un mese e tutta la passione dei volontari per arrivare all’inaugurazione del negozio, così come servirà tutto l’impegno della comunità per tenerlo vivo e farlo funzionare.
«Da quando ha chiuso anche il giornalaio, per me è stato come veder scendere il buio: Danta non aveva più le caratteristiche di un paese turistico perché meno servizi offriamo e meno turisti ci sono – spiega Clemente Menia Cadore, membro del direttivo della Cooperativa -. Il giorno in cui finalmente si riaprirà un negozio, vedrò realizzato anche un mio piccolo sogno e sarà un giorno importante per tutta la comunità di Danta».
Il negozio aprirà tra qualche settimana, ma intanto il paese ha già fatto la sua parte. Con un contributo di 18mila euro (sui 30mila di investimento della nuova attività) che arriva dalla Regola. «L’amministrazione comunale – fa sapere il sindaco Ivano Mattea – è sempre vicina a queste iniziative e ci dà molta soddisfazione vedere qualcuno che ravviva il nostro piccolo paese».