Monitoraggio in continuo delle emissioni, accordo volontario tra Hydro e Comune

Monitoraggio in continuo delle emissioni, accordo volontario tra Hydro e Comune

Hydro Extrusion e Comune di Feltre, c’è l’accordo sulle emissioni. Dopo un periodo travagliato e posizioni  

distanti, ieri il sindaco Paolo Perenzin e l’amministratore delegato dell’azienda produttrice di alluminio, Luca Bertola, hanno siglato l’accordo che riguarda il monitoraggio “in continuo” delle emissioni di benzopirene e diossine dello stabilimento feltrino.

Un’intesa a titolo volontario e non conseguenza di un obbligo di legge, come sottolineano Comune e azienda. «E’ un accordo che realizza una cosa che nessuno in Italia fa – commenta Perenzin – ovvero il monitoraggio continuo di due componenti potenzialmente dannosi. Ringraziamo Hydro per aver accolto le richieste dei cittadini di Feltre». Il monitoraggio sarà attivo nei sei mesi invernali, da novembre ad aprile e l’accordo è siglato per tre anni, rinnovabili.

Perché sei mesi? «Gli studi dimostrano che in inverno nella vallata feltrina si concentra la maggior quantità di inquinanti, a causa della conformazione della Valbelluna e dell’inversione termica – continua Perenzin – ma ora i feltrini potranno stare tranquilli, sapendo che le emissioni del sito industriale, così vicino alla città, saranno monitorate costantemente».

«Non abbiamo nulla da nascondere – le parole di Bertola – perché tutti i monitoraggi a cui siamo sottoposti dimostrano che le nostre emissioni sono ben al di sotto dei limiti di legge. Per cui abbiamo deciso di aderire alla richiesta della giunta comunale. Per noi non c’è impresa senza sostenibilità ambientale. Abbiamo dei protocolli molto rigidi e a breve investiremo anche 250mila euro in un impianto a circuito chiuso di raffreddamento, che permetterà di limitare al massimo l’utilizzo dell’acqua potabile del pozzo da cui siamo autorizzati ad attingere».

I campionamenti, mensili, saranno interamente a carico dell’azienda, nonostante il Comune di Feltre si fosse impegnato a contribuire per il 50% delle spese. La cifra risparmiata (circa 7.000 euro all’anno) sarà reinvestita in un progetto sperimentale che con Arpav e Usl 1 punterà ad approfondire le valutazioni ambientali e sanitarie degli inquinanti nell’area vasta del comune.  

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