Minacce di morte al sindaco di Cortina per la pista da bob

Minacce di morte al sindaco di Cortina per la pista da bob

Che la pista da bob sia tema quanto mai divisivo, è sotto gli occhi di tutti. Ma finora non era mai capitato che diventasse anche motivo di minacce di morte. È successo nei giorni scorsi. Destinatario, suo malgrado, il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi.

È arrivata una lettera in municipio. Il protocollo l’ha trasmessa al sindaco. E il primo cittadino, una volta aperta la busta, ha letto un messaggio forte e chiaro, fin troppo: «Se vai avanti con la pista da bob, ti facciamo fuori».

Poche righe, inequivocabili. Soprattutto inaccettabili. E difatti a Lorenzi è arrivata una vicinanza e solidarietà bipartisan da tutto il mondo politico, e non solo.

LA SOLIDARIETÀ 

«È un atto inaccettabile e vigliacco da parte di chi si nasconde dietro l’anonimato per celare la sua incapacità di sostenere le proprie posizioni» scrive in una nota il senatore Luca De Carlo. «Come sindaci siamo chiamati a prendere delle scelte per le nostre comunità, il dibattito è normale e fondamentale, ma la violenza non è mai la risposta. Dico a Gianluca di non aver paura, noi siamo tutti con lui».

«Le istituzioni locali devono fare quadrato per esprimere un concetto forte e chiaro: la voce del dissenso non può mai superare il limite del vivere civile» sostiene il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «È doveroso riportare la calma su una discussione che non può e non deve eccedere, anche se gli eccessi che leggiamo oggi – così voglio pensarla – sono sicuramente frutto di un caso isolato. Le opere olimpiche – il bob in particolare – hanno spaccato l’opinione pubblica. Ma il clima di contrapposizione totale che si è creato, per quanto disgregante e dai toni accesi, non può arrivare a esprimere minacce di morte. A Gianluca Lorenzi la solidarietà mia e dell’intero consiglio provinciale».

Esprime solidarietà a Lorenzi anche il primo cittadino di Belluno: «È vergognoso sporcare una manifestazione come le Olimpiadi e le Paralimpiadi con gesti inqualificabili come una minaccia di morte rivolta all’istituzione locale. All’autore del biglietto dico: esci allo scoperto, se ne hai il coraggio, le idee vanno sostenute con un dialogo pacifico e civile».

Dello stesso avviso anche Confindustria Belluno Dolomiti. «Massima solidarietà e vicinanza al sindaco di Cortina per le minacce ricevute, che sono uno sfregio per l’intera comunità. Dal territorio deve arrivare un segnale forte e unanime di condanna: occorre fare scudo a violenze e intimidazioni. Mi auguro che l’autore del gesto venga individuato e punito al più presto» scrive la presidente Lorraine Berton. «La comunità ampezzana ha il diritto di vivere la sua esperienza olimpica appieno, senza intimidazioni né prevaricazioni, concentrandosi con lucidità e serenità sugli obiettivi da raggiungere, tra questi anche la pista da bob, garanzia per Olimpiadi vere ed effettive. I primi custodi del patrimonio ampezzano sono gli abitanti della Conca: la stessa amministrazione, in vista dei Giochi, si sta muovendo con responsabilità e lungimiranza. La sfida di Cortina è la sfida di tutti, del Paese intero: in particolare, dal successo delle Olimpiadi 2026 dipenderà lo sviluppo sostenibile dell’intero Bellunese da qui ai prossimi decenni».

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