Prima proposta, poi cullata, difesa e spinta. E infine bocciata senza se e senza ma. L’idea di realizzare il villaggio olimpico a Borca di Cadore, nell’area della vecchia colonia Eni di Enrico Mattei ed Edoardo Gellner, è definitivamente tramontata. A mettere la parola fine al sogno – tale era per il Cadore – ci ha pensato il ministro dello sport, Andrea Abodi.
«L’area che ospita l’ex villaggio Eni di Borca, a Sud di Cortina, a circa 18 chilometri dal centro abitato, presenta una serie di problematiche fortemente condizionanti l’effettiva praticabilità come sede del villaggio olimpico» ha detto il ministro Abodi, rispondendo nell’aula del Senato a un’interrogazione del Pd sulla possibilità di recuperare l’ex villaggio per ospitare gli atleti delle olimpiadi Milano-Cortina 2026.
«L’area risulta essere gravata da forti livelli di pericolosità idrogeologica e geologica, nonché da fenomeni franosi ed è soggetta per la maggior parte della superficie a vincolo idrogeologico», ha spiegato il ministro. «Peraltro, il recupero delle strutture esistenti non soddisfa la quantità di alloggi richiesta, la necessaria omogeneità di condizioni per gli atleti, nonché la necessaria condizione logistica di sicurezza e accessibilità dell’area. Il sito di proprietà privata non è inserito all’interno di proposte di project financing compatibili con la partecipazione pubblica all’investimento». «Va infine rilevato – ha aggiunto Abodi – che il recupero o il riuso delle strutture esistenti non sempre risulta in grado di soddisfare, secondo le linee guida del Comitato olimpico internazionale, la capacità insediativa richiesta e la tipologia di strutture, in particolari immobiliari, che necessitano viceversa di uniformità nella tipologia di offerta nei confronti degli atleti e degli utenti».