Meno dinamico, ma più stabile. Si può sintetizzare così l’andamento del mercato del lavoro in Veneto nei primi due mesi del 2025. Lo dicono i dati dell’ultimo report della Bussola di Veneto Lavoro. Nella nostra regione cala infatti il numero di persone che lascia la propria occupazione per dimissioni o licenziamento, così come diminuisce quello di chi per la prima volta viene assunto da un’azienda. Mentre cresce il tasso di trasformazione dei contratti di tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. In generale, dopo la flessione registrata a gennaio, a febbraio il saldo delle posizioni di lavoro dipendente torna positivo: +10.800 rispetto ad inizio anno. Bene soprattutto Venezia, Verona e Treviso, pur con un ritmo di crescita inferiore allo scorso biennio.
Brutte notizie arrivano invece dalla nostra provincia, che nei primi mesi dell’anno è l’unica a livello regionale a segnare un saldo negativo di -140 posizioni, anche se il dato è leggermente migliore rispetto al medesimo periodo del 2024.
Non va meglio per quanto riguarda la domanda di lavoro. Nei primi due mesi del 2025 Belluno segna un -9,3% che è la performance di gran lunga peggiore a livello regionale. Sul risultato pesa soprattutto il crollo di nuovi contratti nell’occhialeria: un -44% figlio delle dinamiche associate alle imprese straniere, soprattutto cinesi. Tra i settori con segno meno anche il commercio al dettaglio (-5% di assunzioni e -1.050 posti di lavoro nel bimestre), i servizi di pulizia (-12%) e il comparto dell’editoria e cultura (-45%), fortemente condizionato nel confronto con lo scorso anno dai picchi di attivazioni di contratti di brevissima durata associati alle attività cinematografiche registrati a inizio 2024.
Confermate anche le dinamiche di rallentamento che continuano a caratterizzare alcuni ambiti del manifatturiero locale e che vanno ricondotte sia alla normalizzazione del trend di crescita particolarmente sostenuto osservato nel periodo post-pandemico, sia alla flessione dell’attività produttiva registrata più di recente in alcuni comparti. Ma nonostante un quadro economico caratterizzato ancora da elevata incertezza, le informazioni sulle dinamiche occupazionali per i prossimi mesi prevedono un leggero miglioramento, tale da sostenere, nell’insieme, la tenuta dei livelli occupazionali.