Sono diciassette i casi di meningite riscontrati nel 2022, in territorio bellunese, dall’Ulss 1 Dolomiti. 

La malattia altro non è che un’infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. L’infezione viene trasmessa da persona a persona attraverso le goccioline di saliva che possono essere disperse tramite starnuti, colpi di tosse o mentre si parla. Affinché il contagio avvenga è comunque necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona infetta o trovarsi in ambienti molto affollati. La meningite può colpire chiunque, ma è più frequente tra i neonati e tra i bambini nei primi anni di vita, negli anziani e negli immunocompromessi. 

Può essere causata da batteri, virus o funghi. 

La forma virale è più comune e meno grave, mentre quella batterica è meno comune, ma può avere conseguenze molto più gravi. I batteri che più frequentemente provocano la meningite sono lo Streptococcus pneumoniae (SP) o Pneumococco, la Neisseria Meningitidis (NM) o Meningococco e l’Haemophilus influenzae tipo b (Hib) o Emofilo. Nei neonati i batteri più frequentemente causa di meningite batterica sono lo Streptococco di gruppo B, l’Escherichia Coli e la Listeria Monocytogenes.

Tuttavia, l’essere esposti a uno di questi agenti patogeni non comporta necessariamente lo sviluppo della malattia. È frequente infatti  lo stato di portatore, cioè di individuo sano, nella cui faringe risiedono questi batteri, senza che provochino alcuna sintomatologia e senza un aumentato rischio di sviluppare la malattia. 

Come si combatte? Prevenendola attraverso la vaccinazione.