Al bando le Cassandre: «L’allarmismo può provocare un disastro economico»

Al bando le Cassandre: «L’allarmismo può provocare un disastro economico»

 

Allerta sanitaria? Sì, ma non solo. Di questa passo l’allerta rischia di essere anche di stampo economico. E turistico.

Per questo, il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, prende una posizione netta. E punta il dito contro le Cassandre: «Le disdette stanno fioccando in tutte le località della provincia e si riversano sul commercio locale. Ma non hanno logica. Sono a conoscenza di imprese che hanno rinviato le visite esterne, con evidenti ricadute sulle prenotazioni nei nostri alberghi. Ci sono già hotel che chiudono i ristoranti per mancanza di clienti e albergatori pronti a far terminare già ora la stagione; leggo di persone che diffondono timori legati agli importanti appuntamenti delle finali di Coppa del mondo di sci alpino di Cortina, previste per metà marzo, nonostante l’ordinanza regionale abbia come scadenza il primo marzo: questo scenario rischia di provocare un vero disastro economico per la nostra provincia. Non possiamo permetterci, in piena stagione turistica, una simile desertificazione. L’attenzione è giustamente alta, ma il panico, soprattutto se ingiustificato, non genera mai risultati positivi per nessuno».

Massaro chiama in causa l’Associazione nazionale dei Comuni italiani: «Ho già interessato Anci affinché proponga al Governo il rinvio delle prossime scadenze fiscali, la prima delle quali fissata già per il prossimo 29 febbraio. Un conto è mantenere elevata l’allerta, un altro è diffondere un assurdo allarmismo che mette in ginocchio la nostra economia. Dobbiamo sostenere gli imprenditori in un momento già particolarmente difficile: non possiamo dimenticare come questo evento arrivi a pochi mesi dalla tempesta Vaia, i cui danni ed effetti ancora si fanno sentire».

La richiesta al Governo è chiara: «Oltre all’accesso alla cassa integrazione – conclude il sindaco – e al rinvio delle scadenze fiscali, l’auspicio è che vengano introdotti delle modalità di incentivo e sostegno da parte dello Stato in queste zone».

Contro l’allarmismo ingiustificato si schiera anche l’autarchico Luca De Carlo. Per il deputato di Fratelli d’Italia, «il panico avvantaggia i Paesi esteri». «Non possiamo vivere con la paura di andare un fine settimana al mare, all’aperto, mentre assistiamo alle resse irrazionali nei supermercati. Non è una situazione da prendere alla leggera, e cittadini e istituzioni lo stanno dimostrando; ma stiamo assistendo a scene di panico e allarmismo ingiustificate, che vanno unicamente a penalizzare le nostre realtà e ad avvantaggiare gli Stati esteri, che per ora fanno registrare meno casi rispetto all’Italia, forse anche a causa di controlli meno capillari. Tutta l’economia veneta deve rialzarsi dalle catastrofi che l’hanno colpita, dalle Dolomiti con Vaia fino all’Acqua Granda di Venezia e tutto il litorale. Il panico e le speculazioni elettorali sono armi mortali per l’economia turistica, ed è inaccettabile usarle per colpire un’intera regione che, seppur colpita da questa allerta, ha dimostrato e sta ancora dimostrando di saper rialzarsi e reagire».

 

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