È il proprietario dell’Hotel de la Poste di Cortina. E il vice presidente esecutivo del Movimento Imprese Ospitalità Italia (Mio), mentre alcuni mesi fa ha denunciato la Cina. O meglio, ha citato per danni il ministero della Sanità.
Il riferimento è a Gherardo Manaigo, intervenuto all’appuntamento online promosso da Belluno Sviluppo e Futuro: «La montagna – attacca l’albergatore – rappresenta un mondo di persone perbene e che lavorano, nonostante le difficoltà. A Roma non hanno la minima idea di cosa stiano distruggendo: il turismo era l’ultima economia sana dell’Italia. La pandemia è stata gestita malissimo».
Ma a innescare la rabbia di Manaigo è soprattutto un possibile scenario: «So per certo che, con la “scusa” della terza ondata, da parte di chi governa esiste la volontà di tenere tutto chiuso anche nel mese di gennaio. Una simile notizia mi allarma profondamente. E testimonia una volta di più che essere imprenditori, in questo Paese, significa essere eroi».
Il proprietario dell’Hotel de la Poste non usa troppi giri di parole: «Andiamo a Roma, avviamo un confronto, manifestiamo il nostro disappunto. È lì che decidono, è lì che non sanno quali pesci prendere. La questione è seria: in mezzo c’è il futuro delle nostre imprese e delle nostre famiglie. Altrimenti, tanto vale consegnare già adesso i libri in tribunale».