Libri-oggetto in mostra a Palazzo Doglioni: la carta diventa arte

Libri-oggetto in mostra a Palazzo Doglioni: la carta diventa arte

L’arte si fa libro, ma un libro che non si legge, bensì si osserva, si interpreta e si vive come opera d’arte autonoma. È questo il cuore della mostra “Attualità di una metamorfosi”, un’esposizione dedicata ai libri-oggetto, una particolare forma d’arte nata dalle avanguardie del Novecento e ancora oggi straordinariamente attuale. La rassegna presenta le creazioni di tre artisti residenti nel Bellunese e riconosciuti a livello nazionale e internazionale: Flavio Da Rold, Alfonso Lentini e Giorgio Vazza.

La mostra, che si inserisce nella rassegna Libri in Zattera promossa dall’associazione Borgo Piave ETC aps, sarà inaugurata oggi a Palazzo Doglioni (sabato 29 marzo alle 17) con un intervento critico di Serena Dal Borgo. Un evento che intende esplorare le potenzialità espressive di un oggetto tanto quotidiano quanto carico di significati: il libro.

A differenza del classico “libro d’artista”, il libro-oggetto non è pensato per essere sfogliato, ma per essere osservato come una scultura. Gli artisti lo privano della sua funzione originaria, lo trasformano, lo stravolgono, lo ibridano con altri linguaggi, rendendolo un mezzo di riflessione sulle metamorfosi della comunicazione e della conoscenza. In un’epoca dominata dal digitale, dove il libro cartaceo non è più il principale strumento di trasmissione del sapere, operazioni artistiche di questo tipo riportano l’attenzione sulla materialità del supporto e sul valore simbolico della carta.

Questa corrente artistica affonda le radici nel Futurismo e nelle avanguardie storiche del Novecento e ha visto protagonisti artisti del calibro di Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero, Bruno Munari, Emilio Isgrò, Maria Lai, Mirella Bentivoglio e persino Yoko Ono e Sol LeWitt.

Tre gli artisti bellunesi in esposizione, ognuno con un approccio personale al libro-oggetto: Flavio Da Rold, classe 1945, si è formato come pittore, per poi spostarsi nel campo dell’installazione e della scultura. Ha esposto alla Biennale di Venezia ed è stato tra i fondatori della rassegna Portici inattuali, tenutasi a Sitran d’Alpago fino al 2001. Il suo lavoro si basa sull’uso di materiali naturali come legno, ferro e cemento, con una costante attenzione alla relazione tra arte e territorio. Alfonso Lentini, siciliano di nascita e bellunese d’adozione, è un artista e scrittore che sperimenta tra arti visive e parola scritta. Attivo dagli anni ’70, ha partecipato alla 49ª Biennale di Venezia e ha dato vita a installazioni urbane di grande impatto, come il progetto Resistere per ri/esistere, che ha coinvolto l’intera città di Belluno. Giorgio Vazza, nato a Longarone nel 1952, si muove tra disegno, pittura, installazioni e land art. Ha preso parte alla 46ª Biennale di Venezia e ha firmato progetti di rilievo come DNA Conchiglia Cattedrale, installazione inaugurata all’Ospedale di Belluno da Rita Levi Montalcini. Tra i suoi lavori recenti, spicca la serie Pascolo Vagante, dedicata alla transumanza. 

Per informazioni: segreteria@borgopiaveetc.it e 351.3785750 (WhatsApp).

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