Esiste da più di tre anni, la legge 219 che regola il “fine vita” e le disposizioni anticipate di trattamento (Dat), attraverso le quali ognuno di noi, in caso di incapacità per qualsiasi malattia, ha la possibilità di esprimersi in modo autonomo sui trattamenti e sulle cure alle quali verrà sottoposto.
In vigore dal 2018, la legge, pur figlia di un lungo dibattito pubblico e di un iter durato più di dieci anni (fu Giorgio Napolitano, già nel 2007, a invitare il parlamento a legiferare sulla materia) è però ancora poco nota, quando non sconosciuta, alla maggior parte delle persone.
È per questo che l’associazione Mano Amica di Feltre, da anni impegnata a sollecitare l’attenzione sui temi che riguardano le cure palliative e il fine vita, ha deciso di avviare, con la collaborazione di Dolomiti Hub, un’indagine telefonica su un campione rappresentativo della popolazione dei 15 Comuni del Distretto Ulss 1 di Feltre (Alano di Piave, Borgo Valbelluna, Sedico, Arsiè, Seren del Grappa, Cesiomaggiore, Pedavena, Sospirolo, Feltre, Quero Vas, Sovramonte, Fonzaso, San Gregorio nelle Alpi, Lamon, Santa Giustina). L’obiettivo è quello di capire se le persone sono al corrente dell’esistenza della legge, se hanno ricevuto le informazioni necessarie per esprimere le Dat, quali azioni sarebbe opportuno mettere in campo per informare i cittadini di questo diritto che è stato loro riconosciuto.
Il questionario è stato realizzato dal gruppo scientifico di Mano Amica costituito da Franco Capretta, Luigi Cazzola, Giampietro Luisetto e Osvaldo Zanin mentre il gruppo di Dolomiti Hub da Debora Nicoletto, Mauro Soppelsa, Gaia Volta con la collaborazione di InNova Studi e Ricerche. Il questionario verrà inserito anche nel giornalino di Mano Amica in via di stampa nei prossimi giorni e distribuito ai circa 2000 soci che potranno compilare il questionario e inviarlo nella busta pre-affrancata inserita nel giornalino.
L’indagine telefonica partirà nelle prossime settimane e terminerà a fine giugno; i risultati verranno poi elaborati per avere una fotografia dello stato dell’arte sul territorio del Distretto 1 dell’Ulss e verranno presentati in un momento pubblico che si terrà in autunno.
Ma la ricerca non si fermerà qui. Coinvolgerà infatti anche tutte le 15 amministrazioni comunali, allo scopo di conoscere se, e come, siano stati attivati gli sportelli specifici. Verrà realizzata un’esplorazione dell’attivazione nei vari Comuni delle modalità di raccolta delle Dat e degli strumenti annessi a tale procedura. I risultati della mappatura sui due versanti saranno portati sul tavolo della direzione del’Ulss per ogni utile valutazione da parte anche del Comitato Etico e per la progettazione dei successivi interventi che si renderanno necessari.